Fed: rialzi di tassi nel 2016?. Il punto sul mercato Forex

FOMC e BoE. Questi gli eventi di ieri, con la pubblicazione delle minute relative alle ultime riunioni dei due istituti centrali, dai quali si è evinta la rinnovata coesione tra i membri inglesi nel votare con un sonoro 9-0 il mantenimento dei tassi allo 0.50% e del QE a 375 miliardi di sterline e l’unanimità, anche da parte dei membri della Fed, nel sostenere la decisione di non muoversi a livello di normalizzazione delle politica monetaria in atto. Due decisioni più che scontate dal mercato e che non hanno portato reazioni particolari sui prezzi del valutario, reazioni che invece hanno interessato i listini i quali hanno tentato un ritorno sui massimi storici prima di cominciare una correzione, dovuta a nostro parere ancora a prese di profitto. Le attese erano per una valutazione delle parole della Yellen, contenute nei comunicati resi pubblici ieri sera alle 20, dalle quali si voleva in qualche modo capire quando il tanto atteso rialzo di tassi possa effettivamente avvenire. Questa domanda, scontata e banale nella sua semplicità, ricoprirà e ricopre un’importanza fondamentale nella creazione di aspettative razionali tra gli investitori, attese che potranno ricoprire il ruolo di market mover nel momento in cui doverssero concretizzarsi. A partire da settimana scorsa abbiamo iniziato a vagliare la possibilità di spostare i nostri orizzonti temporali di riferimento ad inizio del 2016, senza ufficializzare questa nostra visione potenziale e dopo i verbali di ieri confermiamo come tale cambiamento relativo alle tempistiche di riferimento potrebbe ancora avvenire. Si è infatti preso atto di un rallentamento durante il trimestre corrente, giudicato come temporaneo da parte della maggior parte dei membri del FOMC ma che dovrebbe far considerare come improbabile un rialzo del costo del denaro a giugno, dati anche il rallentamento dell’economia cinese (alla ricerca di una crescita non massimizzata ma sostenibile, lo ricordiamo) e la forte incertezza sul destino della Grecia (ricordiamo che il 5 giugno rappresenta una scadenza importante per comprendere quali possano essere le sorti del Paese e del sistema a cambi fissi denominato euro). Prudenza dunque, prudenza necessaria e a nostro avviso giustificata, il castello di sabbia che si è tentato di ricostruire fino ad ora potrebbe crollare altrimenti. Sul fronte prezzi i ragionamenti da effettuare rimangono gli stessi visti ieri, con i mercati che hanno confermato le correlazioni dollarocentriche e tra borse Usa ed europee. Oggi PMI area euro e PMI manifatturiero americano, con vendite al dettaglio inglesi in pubblicazione in mattinata. L’idea è quella di seguire l’euro ed i suoi cross, così come la sterlina, tra le 10 e le 11, momenti durante i quali potrebbero avvenire aumenti di volatilità sui singoli strumenti (come accaduto ieri sul pound), prima di ragionare su potenziali riallineamenti tra i movimenti dei cambi, movimenti ancora guidati dal dllaro americano.

Eur/Usd Euro che ha sostanzialmebnte rispettato i punti tecnici non fornendo possibilità operative se non a chi fosse presente sul mercato durante pe primissime ore del mattino. Ci troviamo ancora all’interno della congestione studiata ieri, con le quotazioni nei pressi della media a 21 oraria e dei massimi della notte (che pottrebbero intervenire come resistenze) e riproponiamo i livelli studiati, con le quotazioni che potrebbero avere spazio di movimento fino all’area di supporto che passa introno a 1.1030, livello che potrebbe essere raggiunto in caso di approfondimento sotto gli ultimi minimi passanti a 1.1065. Nel momento in cui i prezzi dovessero ripiegare sopra area 1.1145 potrebbe essere possibile, per i più aggressivi, ragionare su ripartenze verso 1.12 figura, ripartenze più probabili nel momento in cui si dovessero superare le aree passanti per 1.1165.

Usd/Jpy Il cambio più brutto della scorsa settimana e dell’inizio della corrente ieri, dopo essersi andato a pulire tecnicamente, ha fornito delle ottime possibilità operative con la tenuta dei supporti studiati ed il raggiungimento quasi millimetrico dei target ipotizzati. Ci troviamo ora nei pressi della media a 21 oraria che, insieme all’area statica passante tra 120 ¾ e 120.90, potrebbe intervenire come area di supporto all’interno della quale poter ipotizzare degli acquisti di dollaro per ritorni verso 121. ¼, 121.45 e potenziali estensioni verso 121.70 (livelli gli ultimi due raggiungibili anche in caso di superamento diretto a rialzo dell’area passante per 121 ¼, nel momento in cui i dollari dovessero essere acquistati contro tutto, i percentili di volatilità risultano ancora bassi). Nel momento in cui i prezzi dovessero ripiegare sotto 120.65 potremmo assistere a tentativi di ridimensionamento verso 120 ¼, con 120.50 a fare da potenziale scoglio che potrebbe saltare di fronte a vendite di dollaro anche su euro, sterlina ed australiano.

Gbp/Usd Ottimi i livelli studiati ieri sulla sterlina, la quale ha mostrato una volatilità in perfetta linea con le classi studiate ieri per l’intraday. Ci troviamo ora nei pressi delle medie a 21 e 100 oraria, le quali si stanno appiattendo indicando dei possibili ruoli da resistenza che potrebbero intervenire insieme all’area statica passante tra 1.5565 e 1.5590. In caso di tenuta, le quotazioni potrebbero tentare delle ripartenze verso i minimi di ieri, livelli che se raggiunti con uno stocastico lontano dalla zona di ipervenduto, potrebbero lasciare spazio a tentativi di discesa verso 1.5390 e 1.5370, tenendo conto che se le quotazioni dovessero superare a rialzo l’area di 1.5610 potremmo attenderci dei tentativi di accelerazione verso 1.5635 ed eventualmente 1.5660.

Aud/Usd Primi target presi dopo la rottura ribassista lavorata ieri in correlazione di dollaro, con prezzi che attualmente si trovano nei pressi della media a 21 che, insieme ai punti statici di resistenza indicati in area 0.7915, potrebbe intervenire a frenare delle potenziali ripartenze per spingere le quotazioni verso i minimi di ieri che, se raggiunti con stocastico orario lontano dall’ipervenduto, potrebbero lasciare spazio a tentativi di estensione verso 0.7830 e 0.7800. nel momento in cui dovessimo assistere a ripartenze oltre area 0.7920 potremmo attenderci potenziali tentativi di estensione verso 0.7950, valutabili dai meno propensi al rischio a partire da area 0.7935.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!