Mercati, small cap: Milano meglio di Londra e Parigi

È un anno d’oro quello che Euronext Growth Milan si lascia alle spalle con volumi complessivi mai raggiunti prima e una crescita che non ha eguali in Europa. L’ex AIM milanese, infatti, ha chiuso il 2021 con dimensioni del mercato delle Small Caps che si espandono percentualmente più di Londra e di Parigi. Lo rileva l’ultimo report elaborato dal team Ricerca&Analisi di EnVent Capital Markets, società di investment banking firm pan-europea attiva nell’assistenza alle imprese italiane del Mid&Small Market, che ha messo a confronto il segmento delle PMI nelle tre piazze europee.

Capitalizzazione di mercato

Lo studio evidenzia come nel 2021 sono sbarcate in Piazza Affari 44 società in più rispetto all’anno prima (nel 2020 erano state 21), totalizzando una capitalizzazione di mercato di 11,5 miliardi di euro (+95% sul 2020). Percentuali che sullo stesso segmento non vengono raggiunte né dal London Stock Exchange, che ha registrato 87 nuovi collocamenti (e 54 delisting) e un market cap in crescita del +14%, né da Euronext Growth, che ha visto 90 quotazioni, ma con un market cap che si è fermato a un +2,4%.

Gli aumenti di capitale

Analizzando i dati dal 2016 ad oggi, lo studio evidenzia come il 21,5% delle società che si sono quotate all’attuale Euronext Growth Milan abbia avuto accesso a capitale aggiuntivo, mentre il 5,3% di tutte le operazioni di aumento di capitale dell’ultimo quinquennio è stato effettuato da società sbarcate a Piazza Affari nello stesso periodo. Dall’analisi emerge chiaramente come la tendenza sia in forte aumento, al punto che il 20,81% delle operazioni totali è stato concluso dal 2020 ad oggi.

La ricerca analizza anche l’AIM del London Stock Exchange che presenta numeri ancora più elevati. Storicamente anticipatore dei trend europei, il mercato delle Small Cap britannico vede oltre il 50% delle società quotate recentemente accedere a capitale aggiuntivo.

«La crescita non sarà solamente legata alle nuove quotazioni – commenta Paolo Verna, Partner e Responsabile Capital Market di EnVent CM – ma, come si evince dalla nostra analisi, le premesse sono ben chiare perché il mercato dei capitali diventi un partner stabile di finanziamento. Lo si evince non solo dal trend recente degli aumenti di capitale, ma anche dalle indicazioni che si raccolgono da un mercato molto più evoluto e sviluppato come quello inglese. La quotazione – conclude Verna – diventa quindi un fattore competitivo estremamente importante e addirittura imprescindibile per le PMI italiane che hanno nella crescita e nell’innovazione una caratteristica strutturale di sviluppo».

La raccolta di capitali

La ricerca mette a confronto anche il capitale raccolto sulle tre piazze europee dal 2009 a oggi, evidenziando come il 2021 abbia segnato un balzo in avanti per l’ex AIM milanese:

  • Milano, infatti, ha raccolto oltre 834 milioni di euro, + 512% rispetto all’intero anno 2020;
  • Londra 1,8 miliardi di sterline, +280% rispetto all’intero anno 2020;
  • Parigi si è attestata sui 3,7 miliardi di euro, +79% sull’anno precedente.

Volumi di scambi

Lo studio prosegue comparando la media del volume di scambi giornalieri. Anche in questo caso, pur con numeri nettamente inferiori rispetto alle altre due Borse, Milano registra un trend di crescita maggiore, testimoniando come Euronext Growth Milan sia oggi una realtà profondamente eterogenea e in costante divenire.

Raccolta e market cap per settore

Se l’anno scorso, sulla piazza milanese gli investitori si sono focalizzati soprattutto sul settore finanziario, raddoppiando la quota di investimenti totali rispetto al manifatturiero (44% della raccolta rispetto al 21%), a Londra si è registrato un interesse equamente suddiviso, con il 32% degli investimenti su entrambi gli ambiti. Se si guarda, invece, al market cap, in Italia l’industria digitale raggiunge il 34% dell’intero ammontare, distanziando il manifatturiero (22%) e triplicando il comparto finanziario, fermo all’11%. Si tratta di una situazione completamente opposta rispetto al LSE, dove l’industria manifatturiera guida la classifica con il 22%, seguita da Pharma e Beni di consumo, ambedue al 16%.

L’indice EGM

Lo studio rileva anche come l’indice Euronext Growth Milan abbia registrato la migliore performance con un + 58%, sia rispetto agli altri segmenti di Piazza Affari, sia rispetto agli indici UK All Share e AIM UK All Share, che hanno ottenuto rispettivamente il 15% e il 5% nell’ultimo anno.

Se in passato l’attrattività è sempre stata un problema, il report di EnVent CM evidenzia come negli ultimi anni qualcosa sta cambiando: la quota degli investitori esteri è ora del 46%, cifra destinata a crescere ulteriormente dopo la fusione tra Euronext e Borsa Italiana. Prendendo in considerazione i primi 40 investitori nel segmento AIM, 26 sono investitori istituzionali esteri, pari al 54% del mercato totale.

La fusione di Borsa Italiana nel sistema infrastrutturale dei mercati Euronext, infatti, costituirà il principale hub finanziario paneuropeo, nel quale Borsa Italiana contribuirà per oltre il 30% ai ricavi del gruppo e all’EBITDA combinati. A vantaggio delle PMI, l’integrazione creerà il più grande insieme di liquidità grazie all’accesso diretto a un vasto pool di investitori e strumenti finanziari internazionali e una maggiore visibilità a supporto della raccolta di capitali, accrescendo l’attrattività delle PMI e degli imprenditori italiani.

Come commenta Franco Gaudenti, Presidente e co-fondatore di EnVent CM, «in una fase di forte competizione tra stock exchange per attrarre aziende in quotazione, si è aperta una partita competitiva tra piazze finanziarie su base mondiale. In termini positivi il contesto in cui ci muoviamo è già molto più ampio e denso di opportunità; infatti, sono nati e stanno crescendo nuovi ” blockchain exchanges” con costi più bassi che ampliano il ventaglio di opzioni e soluzioni a beneficio delle aziende innovative impegnate nel “capital raising” per lo sviluppo, ma anche degli investitori e dei clienti. Le novità non finiranno qui – prosegue Gaudenti -, dato che non solo la  FCA ha già indicato intenzione di proseguire nella revisione del regime normativo del listing per incoraggiare le quotazioni a Londra, ma lo stesso London Stock Exchange nei giorni scorsi avrebbe presentato alcune proposte innovative  ai soggetti regolatori UK  mirate all’introduzione di un  “mercato speciale per aziende private” per consentire la negoziazione delle azioni di queste sul “public market” in determinate finestre temporali fissate in calendario, con una gestione ad hoc delle informazioni aziendali ed un grado diverso di supervisione regolamentare. Simili mercati esistono già in US. L’obiettivo è il medesimo: stimolare il flusso di “innovative fast growing  SMEs” alla quotazione sulla piazza londinese».

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