Mercati, commodity: prezzi in rapida contrazione

Commodity in rapida discesa. A cominciare dal petrolio ha archiviato ieri la peggiore giornata in oltre cinque settimane con un calo del 6% alla notizia di unìimpostazione europea decisamente meno radicale nei confronti delle importazioni russe (pare che l’idea di sanzionare anche le navi europee che trasportano greggio russo sia stata definitivamente accantonata dopo le resistenze della Grecia e di altri paesi membri).

In calo anche le quotazioni del gas naturale e dell’energia in Europa sulle
rassicurazioni della Russia di voler mantenere aperti i canali distributivi, il
che si tramuta in una flessione del 7,8% sui futures del benchmark
energetico europeo.

Metalli industriali non ferrosi poi allo sbaraglio, con il rame che tocca i minimi di otto mesi e il nickel che registra una flessione prossima al 7%. In calo anche le quotazioni dello stagno ai minimi dallo scorso novembre in un contesto in cui alluminio, zinco e piombo si sono mostrati leggermente più stabili ma comunque sotto pressione.

Un momento quindi di sell off generalizzato dato che la fiducia nel fatto che la Fed riesca a calmierare l’inflazione senza affossare la cresicta economica pare diminuire ogni giorno che passa…e questo quando i tassi americani sono ancora all’1%.

A cura di Michael Palatiello, ad e strategist di Wings Partners Sim

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