Asset allocation: è “risk on” sulle materie prime

“La fase di positività che abbiamo riscontrato in questo avvio d’anno sul mercato azionario sembra destinata a proseguire, almeno per un po’, traslandosi anche su un comparto quale quello delle materie prime che ha tutto da beneficiare dal contestuale riavvio della Cina e la persistente debolezza del dollaro“. Ad affermarlo è Michael Palatiello, ad e strategist di Wings Partners Sim, che di seguito spiega più nei particolari la view.

I numeri, per le commodity parlano chairo: il petrolio Wti si è apprezzato settimana scorsa del 6% circa con quotazioni nuovamente prossime agli 80 per barile/barile e l’oro riscopre la soglia dei 1.900 dollari oncia andando a siglare la quarta performance positiva consecutiva su base settimanale.

Se facciamo eccezione per il nickel, in palese controtendenza in queste giornate a causa delle cautele legate alla partenza del colosso Tsingshan in grado di sovvertire, grazie alla nuova tecnologia produttiva impiegata, gli equilibri del mercato (si spera non solo quello finanziario), e il piombo (che resta erratico con improvvisi allunghi al rialzo immediatamente seguiti da altrettanto rapide prese di beneficio) il comparto dei non ferrosi rimane solido in queste ultime tornate, in particolar modo per il rame, ora in vista di una prima resistenza in area 9.200 dollari per tonnellata e l’alluminio, che con un ulteriore allungo si è portato in queste ore a ridosso di quota 2.600 dollari.

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