Trimestrali e Fed, si guarda agli Usa

A cura di Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Sgr
Il clima festivo per la Bank Holiday US (Martin Luther King day) non ha impedito alla risk aversion di fare capolino in quest’inizio settimana. Più che di un singolo motivo, possiamo parlare di una serie di catalyst minori, comparsi nel week end:
** I principali media inglesi hanno riportato alcune anticipazioni del discorso della May di oggi, secondo cui il Premier UK dovrebbe annunciare che le priorità del Governo sono il controllo dell’immigrazione, l’emancipazione dalla Corte di Giustizia Europea e l’uscita dall’unione doganale, al fine di negoziare singoli accordi di trade. Oltre a ciò, il cancelliere Hammond ha dichiarato che la Gran Bretagna è pronta a reagire ad eventuali espulsioni dal Mercato Comune con tagli della Corporate Tax e imposizione di dazi alle merci europee. Insomma, sembra che il Governo inglese abbia in mente il gioco pesante con l’EU. Ciò rischia di infiammare le trattative, nonchè di creare alcuni problemi interni con i parlamentari meno radicali, e con la Scozia. Naturale che il mercato accentui il pricing di una “Hard Brexit”.
** Trump, dal canto suo, si è dato da fare, rilasciando varie dichiarazioni. Alla Bild ha detto che l’EU è un veicolo nato apposta per la Germania, fondato per fare concorrenza commerciale agli USA, e che UK ha fatto bene a uscire. Ha aggiunto di aver intenzione di fare un accordo commerciale con UK, mentre metterà dei dazi sulle auto tedesche prodotte in Messico.  Ha inoltre continuato a punzecchiare la Cina, dichiarando al WSJ che stanno sicuramente manipolando la loro divisa, sebbene farli dichiarare ufficialmente “currency manipulators” non sia tra le priorità. Ha aggiunto di non sentirsi legato alla “One China policy” (se si intrattengono rapporti diplomatici con la Cina non si possono avere con Taiwan e vice versa). Le autorità  cinesi hanno risposto che la One China policy non è negoziabile.
** Su una scala più locale, abbiamo il downgrade dell’Italia a opera di DBRS, i cui effetti sul btp e sulla profittabilità e l’accesso alla liquidità per gli istituti bancari italiani, con ogni probabilità blandi, sono però ancora da quantificare con certezza. Sul settore bancario italiano hanno pesato anche alcuni articoli che fanno i conti in tasca ad Atlante in relazione alle future esigenze di capitale delle 2 banche venete. E poi c’è il nuovo fronte per FCA in Germania, che ha coinvolto anche esponenti dei 2 governi.
Se le tensioni UK-EU hanno pesato su sterlina e anche sull’€, la generale risk aversion ha ridato forza allo yen e soffuso di un aria uggiosa la seduta asiatica, anche se i mercati locali cinesi hanno recuperato nel finale la debolezza.
L’apertura europea di ieri non ha portato modifiche al sentiment. Appesantiti dai settori bancario, e auto, gli indici hanno aperto al ribasso e perso gradualmente terreno fino a restituire il grosso dei guadagni di venerdì scorso, mantenendo comunque un livello di attività tipico delle festività. La debolezza dei finanziari e i temi specifici hanno causato la sottoperformance del listino milanese. Modesto allargamento per lo spread, frutto di un rimbalzo del bund a fronte di un BTP stabile.
Il ridotto livello di attività dovuto alla vacanza US sconsiglia di attribuire troppo peso alla price action di ieri. Vedremo oggi, a ranghi completi, se la risk aversion verrà confermata o meno. Sul fronte macro, la settimana prende vita oggi  con l’ECB lending survey, mercoledì il CPI US e la produzione industriale US di dicembre, e giovedi l ‘ECB meeting. Chiudiamo con il GDP cinese del quarto trimestre, insieme coi dati macro di dicembre. Interessante anche la settimana di earnings US, che vede tra oggi e domani il resto delle principali banche (Morgan Stanley, Goldman e Citi), IBM giovedi e GE venerdi.
Piena anche l’agenda dei Fed Speakers, con Dudley e Williams domani e la Yellen mercoledi e venerdi.
Sul fronte positioning il CFTC continua a segnalare un corto stratosferico sui treasuries, e un positioning meno estremo, ma comunque significativo sul $, vs Sterlina e Yen, e, in minor misura, €. E’ facile immaginare che un episodio di risk aversion più significativo dei modesti consolidamenti osservati nell’ultimo periodo porterebbe ad un robusto rimbalzo dei treasuries, e ulteriore consolidamento sul fronte cambi, in particolare sullo Yen.

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