Il mercato del credito sta vivendo una stagione di forte dinamismo. In Europa, riporta Il Sole 24 Ore, a luglio lo stock di erogazioni nell’area euro ha superato quota 640 miliardi, una cifra vicina ai livelli pre-crisi. Dai minimi del 2015 l’impennata è stata di 100 miliardi. Negli Usa il comparto registra un trend ancora più accentuato: gli erogati hanno toccato i 3.800 miliardi di dollari, 300 in più di due anni fa.
In questo scenario l’Italia mostra segnali di crescita con un’impennata del 15,6% delle erogazioni, rappresentando il mercato più vitale del Vecchio Continente. Inoltre, i tassi di default sono a livello quasi zero. Ma in Usa la storia è ben diversa. Il livello di delinquency nei prestiti agli studenti è balzato all’11,2%, mentre quello dei prestiti auto sfiora il 4%. La componente subprime alla fine del primo trimestre aveva generato un tasso di perdite del 9,1%. Insomma, sono dati che dimostrano come sia arrivato il momento di rallentare sui prestiti subprime prima dello scoppio di un’altra bolla come quella del 2008.