Per i fondi di private debt la pandemia è un vero affare

Si sa che le fasi di crisi possono rivelarsi opportunità per gli investitori più scaltri e con liquidità a disposizione. Una conferma si sta avendo anche in questa recessione scoppiata in seguito alla pandemia di coronavirus.

La paralisi dell’m&a conseguenza della crisi offre nuovi spazi di mercato ai fondi di private debt, che hanno cominciato a diffondersi in seguito alla crisi finanziaria prima ed economica poi del 2008-2009 e sono reduci da oltre un decennio di crescita ininterrotta. “Il private debt è visto sempre più come una fonte importante di liquidità e
di finanziamento di lungo termine”, spiega su MF di oggi Ji-Eun Kim, head of private asset manager solutions di Schroders. “Finora non abbiamo visto bruschi aumenti nei tassi di default e nemmeno delle perdite”.

Quindi aggiunge: “In periodi complessi, le negoziazioni possono portare ad accordi di breve termine, compresi i differimenti del pagamento degli interessi o le deroghe ai patti, che sono in grado di fornire ai debitori il tempo necessario per affrontare le sfide di breve termine e di generare ulteriori ricavi dalle commissioni per i finanziatori”.

In questo scenario, “fornire ulteriori finanziamenti in modo selettivo ai debitori che devono far fronte a flussi di cassa inferiori può mettere i creditori diretti in una posizione molto solida”.

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