Passione estrema per il collezionismo

Parigi. I 733 lotti, provenienti dalle collezioni di Yves Saint Laurent e del suo compagno Pierre Bergé conservate nei loro due rispettivi appartamenti di rue de Babylone e rue Bonaparte, che saranno messi in vendita a Parigi dalla casa d’aste Christie’s (in collaborazione con Pierre Bergé et associés) tra il 23 e il 25 febbraio, sfidano a viso aperto i forti venti di recessione che soffiano in questi mesi sulle economie mondiali. 
Le stime totali dell’asta, una delle più importanti degli ultimi anni, oscillano tra i 200 e i 300 milioni di euro “Yves era ossessionato dall’idea di ricalcare lo stile dei Noialles che aveva visto nel hotel particulier di place des Etats Unis”, ricorda il compagno di sempre, Bergé. Così negli anni i due partner acquistarono un po’ di tutto: marmi dell’XI secolo e sedie italiane rococo, lampade firmate da Alberto Giacometti e bronzi rinascimentali, argenti tedeschi del XVII secolo e pregiate ceramiche Limoges. E ancora: avori, vermeil francesi, arredi art decò, specchi e sculture firmati dall’artista francese contemporaneo Francois-Xavier Lalanne. Per non parlare dei dipinti. Una sessantina di pezzi da museo. Come il quadro preferito da Saint Laurent, “Les Coucous, Tapis bleu et rose” di Henry Matisse (valutato tra i 15 e i 20 milioni) o “Instruments de musique sur un Guèridon“, dipinto da Pablo Picasso nel 1914 ( il cui valore è di circa 35 milioni di euro).
Una collezione unica al mondo, dunque, la cui vendità servirà a finanziare una fondazione per la ricerca sull’Aids.

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