Addio al private banking made in Italy

Rischia di scomparire definitivamente il settore del private banking italiano di Citigroup. Dopo settimane di trattative con il Banco Santander sembra che il gruppo sia in procinto di chiudere definitivamente le proprie attività italiane.

Secondo alcune indiscrezioni l’istituto spagnolo, principale acquirente potenziale della divisione italiana di private banking Citi, che possiede un portafoglio di 600 milioni di euro di capitale gestito, ha chiuso le trattative con un rifiuto sulle condizioni dell’accordo.
Ora gli avvocati incaricati dalla struttura italiana stanno gestendo la liquidazione di tutte le attività, che dovrà essere portata a termine entro il 31 dicembre di quest’anno.

Con questo capitolo sembra chiudersi il progressivo snellimento del settore “private” italiano, già reduce di un sostanzioso taglio nel gennaio 2008, con la cessione di cinque sportelli e una rete di 80 promotori a Credem.
La decisione di chiudere le attività italiane da parte di Citigroup risale peraltro al giugno scorso, nell’ottica di una ristrutturazione dell’azienda.
Nello stesso periodo, infatti, era stata prevista la vendita della divisione carte di credito di CitiFinancial, e si è risolta qualche giorno fa la cessione alla romana Ibl Banca di 30 filiali della divisione Citigroup relativa al credito e al consumo.
In vendita anche la prestigiosa sede di rappresentanza di Milano, situata in via Foro Bonaparte, per un valore di 50 milioni di euro.

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