JP Morgan chiude il terzo trimestre dell’anno con un utile netto di 3,6 miliardi di dollari, pari a 0,82 dollari per azione, contro i 527 milioni (o 0,09 dollari ad azione) dell’analogo periodo del 2008. Il risultato di periodo ha battuto il consensus sviluppato dagli analisti di Reuters, che stimavano un Eps di 0,52 dollari. Il risultato oltre le attese sicuramente porterà il titolo a volare in borsa, data anche una pre-apertura già in rialzo del 2,1%, portandosi a 46,6 dollari.
Il fatturato si è attestato a 28,8 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 16,1 del terzo trimestre dell’anno scorso. In particolare, l’investment banking ha registrato un incremento di 3,4 miliardi, attestandosi a 7,5 miliardi di dollari.
Per quanto riguarda le riserve, l’istituto statunitense ha aggiunto 2 miliardi in quelle relative al credito al consumo, settore per il quale la banca intravede i primi segnali di stabilizzazione, seppur i costi del credito sui sono mantenuti elevati anche nel terzo trimestre.
Il margine di intermediazione raggiunge livelli record, portandosi a quota 28,8 miliardi di dollari. Infine, l’Equity Tier 1 sale all’8,2%, mentre il Tier 1 si attesta al 10,2%.