Cantami o diva di incentivi e clienti, la cui ira funesta infiniti lutti addusse ai PF

Altro che incentive, se si vuole davvero cambiare occorre iniziare “da noi”. Lo sostiene Luca, un nostro lettore che intervenendo nel dibattito sul ruolo di “tanguèri” dei PF italiani alle prese con clienti abituati da troppi anni ad essere solo “rentisti” e non investitori spiega: “Perché certe reti monomarca sono così piene di promotori? Perchè fa comodo a tutti avere la mamma dietro che ti protegge. Basta dare in cambio qualcosa. Chi vuole l’alternativa (chi offre servizi di brokeraggio finanziario) ce l’ha da tanti anni”. 

 

“Non voglio fare pubblicità, tanto è facile scoprire le sim e le banche che offrono questa possibilità” continua Luca. Possibilità “che se sfruttata ci metterebbe a posto con la coscienza e con i clienti. Tutti sbagliamo, che diamine, ma almeno partiamo con la buona fede! Poi possiamo far ballare anche i clienti, questi saranno ben felici di farlo se percepiscono la nostra lealtà”.

 

Un discorso, quello della necessità per i professionisti italiani di prendere coscienza anche dei propri errori oltre che di quelli commessi dalle mandanti, che ad alcuni suona ipocrita. “Finché il piatto delle provvigioni era bello pieno nessuno fiatava e tutti erano complici, rete e struttura” commenta amaro un lettore di Bluerating, mentre a Luca risponde scettico un collega che spiega: “caro Luca ho provato due volte con sim e banca di brokeraggio. Non cambia nulla credimi, se vuoi ti spiego perché”. 

 

Quasi quasi il perché sarebbe bello che lo facesse conoscere liberamente a tutta la comunità di professionisti che seguono Bluerating, aggiungiamo noi, dato che sulle nostre pagine a tutti è data la possibilità di argomentare e confrontarsi, possibilmente rimanendo nell’ambito di toni civili e cercando di portare evidenze concrete ai propri ragionamenti. Lo stesso vale naturalmente per i clienti, che pure iniziano ad intervenire nella discussione e questo è sicuramente un bene dando la possibilità di un confronto tra le parti.

 

Uno di loro spezza ad esempio una lancia a favore di Banca Mediolanum, di questi tempi al centro di polemiche oltre che di un’inchiesta per presunta truffa finalizzata all’evasione fiscale da parte di 50 suoi professionisti tra cui lo stesso genero di Ennio Doris. “Mediolanum nel 2008 mi è stata vicino, nel 2009 mi è stata vicino. Le altre banche che ho non l’hanno fatto” spiega il nostro lettore, che aggiunge: “Io come molti oggi ho scelto in totale Mediolanum per il consulente e per i risultati”. 

 

Morale: “Se i clienti sono più attenti e non accettano chi non li segue, cambiando, anche le banche cambieranno. Ho amici che hanno fondi azionari da 4-5 anni e la banca non gli ha fatto mai una telefonata, con tutto quello che è successo. Così premiamo chi non se lo merita”. “Meno manager avari e più clienti consapevoli” è la soluzione proposta dal nostro lettore e voi come la pensate? Come sempre indirizzate qui i vostri commenti.

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