Risparmio gestito: il risiko premierà Mediolanum?

La cosa appare verosimile, visto che come ricorda lo stesso Doris il processo di consolidamento e razionalizzazione nel settore della distribuzione finanziaria è ormai irreversibile ed anche in Italia si va verso un modello che vedrà un numero ristretto di grandi operatori (il fondatore di Banca Mediolanum scommette che nel giro di qualche anno “resteranno al massimo cinque società”) accanto ai quali verosimilmente opereranno alcune “boutique” specializzate ciascuna su una o poche nicchie di mercato.

Doris mette tuttavia le mani avanti: prima, spiega, occorrerà “verificare se il nostro modello può essere esportato in altre società”. Una premessa non di poco conto, viste anche i numerosi commenti di PF giunti a Bluerating che ribadiscono proprio come la diversità tra Banca Sara e Banca Mediolanum posssa indurre molti professionisti a guardarsi attorno prima che accettare di entrare (o rientrare in molti casi) nel mondo Mediolanum. Del resto, spiega uno di loro, “reclutare PF è un conto, comprare reti un altro. Le reti italiane pullulano di ex agenti Programma Italia e Mediolanum non proprio felici di tornare indietro”, dunque non è detto che per il gruppo controllato dalle famiglie Doris e Berlusconi sia così semplice fare un consistente shopping sul mercato domestico, né, visto gli esiti finora ottenuti, su quello europeo.

A complicare, o forse a chiarificare, il tutto, la Commissione Ue ha varato una serie di miglioramenti per assicurare trasparenza e affidabilità nella gestione dei fondi, mentre come noto Banca d’Italia intende promuover da  un lato una più netta indipendenza delle Sgr dalle banche che attualmente controllano la maggioranza delle società di gestione  italiane, dall’altra favorire la nascita di alcuni “campioni nazionali” un poco come fatto proprio a livello di istituti di credito (da tempo gira, ad esempio, l’indiscrezione relativa al “favore” con cui Via Nazionale guarderebbe ad un’eventuale integrazione tra Pioneer Investments ed Eurizon Capital). Potranno le nuove norme europee e quelle che la stessa Banca d’Italia si appresta a varare incidere sul consolidamento in atto? E nel caso il “modello Mediolanum” ne uscirà avvantaggiato o meno? Come sempre attendiamo vostri commenti e riflessioni al riguardo qui.

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