È giornata di numeri per il settore bancario

È giornata di risultati per il settore bancario. Dopo quelli di Credit Agricole arrivano quelli del Credito Bergamasco, di Ubi Leasing e di Bank of China, uno dei maggiori istituti della Repubblica Popolare.

Il Credito Bergamasco, parte del gruppo Banco Popolare, archivia il primo semestre dell’anno con un utile netto di 63,5 milioni di euro, in crescita del 64,4% su base annua. L’istituto registra un risultato lordo dell’operatività corrente di 92,8 milioni (+66,5%), un risultato della gestione operativa di 153,2 milioni (+46,3%) e proventi operativi di 286,9 milioni, in aumento del 18,9% su base annua. Gli impieghi alla clientela si attestano a 12.682,6 milioni (+13,7%).

La raccolta diretta del Credito Bergamasco alla fine dello scorso giugno si è attestata a 10.114,4 milioni, in calo rispetto agli 11.511,2 milioni di un anno prima. La raccolta indiretta della banca si è fissata a 10.320,9 milioni, con un progresso del 7,4% rispetto ai 9.607,6 milioni del primo semestre del 2009. Il risparmio gestito, attestandosi a 3.278,1 milioni, ha registrato un aumento del 17,8% su base annua. Il Tier 1 capital ratio si attesta al 15,25% e il Total capital ratio al 15,29%.

Notizie positive anche per Ubi Leasing. Con un numero di contratti stipulati in crescita del 9,21% e una flessione del 10,60% dei volumi stipulati rispetto allo stesso periodo del 2009, sottolinea la nota della società, Ubi Leasing si è confermata il terzo operatore italiano per valore di contratti, con una quota di mercato del 6,90% (fonte: Assilea).

L’ad Maurizio Lazzaroni ha osservato che “il maggiore onere relativo alle rettifiche di valore su crediti è attribuibile al peggioramento generalizzato della qualità del credito”. Secondo il manager, escludendo tale posta di bilancio, “si evidenziano, performance positive sotto tutti gli altri aspetti con i margini di interesse netto, lordo e finanziario in crescita del 20% circa rispetto allo stesso periodo del 2009”. L’ad ha anche aggiunto: “Serve che la fase di miglioramento, seppure a macchia di leopardo, dell’economia di questo periodo si rafforzi e possa definirsi più strutturale. Solo così le imprese, specie quelle che hanno fortemente investito nel periodo pre-crisi, potranno crescere nell’utilizzo degli impianti e generare valore economico e finanziario”.

Secondo l’agenzia Bloomberg, anche Bank of China, terzo maggior istituto di credito cinese, ha archiviato il primo semestre 2010 con una crescita degli utili del 27%. L’utile è salito a 52 miliardi di yuan (7,6 miliardi di dollari) dai 41 miliardi di yuan dei primi sei mesi del 2009, centrando la stima media degli analisti.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!