Di Luca Spoldi
Oggi a me, domani forse a te: purtroppo non passa settimana senza che qualche società tra quelle che operano nel campo del risparmio gestito si ritrovi tirata in ballo da qualche provvedimento disciplinare o inchiesta a carico di alcuni promotori che sembrano interessarsi un poco troppo alle “necessità” della propria clientela, o per meglio dire alle proprie. Così ha fatto rumore anche sulle pagine online di Bluerating.com la vicenda dei cinque promotori operanti presso la sede di Vimercate di Allianz Bank Financial Advisors nei confronti dei quali il Pm di Monza, Donata Costa, sembra intenzionata a chiedere il rinvio a giudizio dopo aver formulato una serie di accuse tra cui riciclaggio, appropriazione indebita e gestione irregolare dei risparmi di una settantina di clienti per un controvalore complessivo di alcuni milioni di euro.
Una vicenda che risale ad un paio di anni or sono e che dopo la revoca del mandato ai professionisti da parte di Allianz secondo un nostro lettore aver avuto un seguito, almeno professionalmente parlando, col passaggio dei Pf ad altre società per le quali avrebbero continuato ad operare (sperabilmente in modo corretto, aggiungiamo noi). Fermo restando la presunzione d’innocenza che in Italia vale sinché l’autorità giudiziaria non prova il contrario, un nostro lettore commenta: “È proprio vero che il denaro non puzza. Negli anni la vecchia mandante ha goduto delle commissioni di queste persone senza porsi domande? E se non fosse scoppiato il bubbone relativo all’azienda citata nell’articolo avrebbe continuato?” Del resto, aggiunte il lettore, risulterebbe dagli albi “che tra i coinvolti quello con meno anzianità fosse da più di 15 anni nella società, fino ad arrivare agli oltre 30 del più anziano”, dunque non proprio “i primi che passavano di lì” ma collaboratori di lungo corso (secondo alcune fonti di stampa ex impiegati bancari che avrebbero preso la qualifica di Pf nei mesi precedenti la vicenda).