Spunta il progetto Fondazione

Promuovere oggi la figura del promotore è un’opportunità forse unica, perché consentirebbe di innescare una reazione a catena, cioè far conoscere la sua funzione e offrire ai risparmiatori la possibilità di avvalersi di questi professionisti, potenziare la loro visibilità per sollecitarne la domanda, rinvigorire l’asfittica industria del risparmio gestito per avvicinarla agli standard europei. In Italia i fondi comuni rappresentano il 5-6% degli investimenti finanziari, in alcuni paesi europei superano il 50%. I pf storicamente hanno sempre precorso i tempi, questa crisi offre la possibilità per confermare la capacità di intuire le esigenze del mercato e saper coglierne le opportunità. La crisi economico finanziaria ha minato molte certezze dei risparmiatori, i quali intuiscono che avrebbero bisogno di assistenza ma in g e n e r e non sanno a chi rivolgersi.

Ed anche per chi non lo intuisce ci sono tutte le premesse per rendersene conto. La figura del pf è apprezzata dai clienti ma ignota ai più. Una campagna di comunicazione efficace, destinata a far conoscere questi professionisti, potrebbe quindi essere utile soprattutto ai risparmiatori. Una campagna comporta inevitabilmente dei costi che non possono ricadere solo sugli stessi pf o sull’Anasf, l’associazione di categoria che da 34 anni cura la crescita professionale e culturale dei soci. I pf possono nondimeno, come altre categorie, utilizzare una piccola percentuale delle imposte che pagano allo stato per sviluppare dei programmi di formazione, informazione e comunicazione.

Una fondazione è il veicolo per realizzare questi obiettivi, perché dopo essere stata costituita e aver ottenuto il riconoscimento può chiedere che le sia versato il 5 per mille delle imposte pagate dai contribuenti che destinano il loro contributo alla suddetta fondazione. L’ammontare iniziale potrebbe già costituire una fonte di finanziamento interessante, ma i contributi potrebbero aumentare considerevolmente se i pf, consci della validit à delle iniziative in programma o che si possono realizzare, convincessero alcuni dei loro 4 milioni di clienti a destinare il proprio 5 per mille alla Fondazione dei pf. Il supporto economico dei clienti darebbe agli stessi i vantaggi derivanti dalla crescita professionale e dalla maggior diffusione della professione.

Una maggiore notorietà della professionalità infatti fa aumentare la richiesta di consulenza, di conseguenza crescono le dimensioni del mercato, aumenta la competitività che si trasforma in costi minori e servizi più performanti. La costituzione di una Fondazione dei pf è in linea con la normativa, molti ordini professionali e associazioni d’importanza nazionale hanno già costituito da anni una loro fondazione, dal notariato in poi. La tecnicalità della costituzione di una fondazione è compito proprio dei notai. Gli obiettivi statutari che possono essere previsti sono innumerevoli. Per limitarsi ad alcuni esempi calzanti, una fondazione può spaziare nella formazione, promuovere e organizzare corsi, attuare tutte le iniziative d’informazione utili alla categoria, alle istituzioni e alla pubblica opinione, sviluppare forme di comunicazione sui temi di proprio specifico interesse, esclusi solo gli obiettivi di lucro e pochi altri. Le fondazioni per aver diritto al 5 per mille devono essere riconosciute e operare nell’assistenza sociale, sociosanitaria, beneficenza, istruzione, formazione, promozione della cultura, tutela dei diritti civili, eccetera.

Le fondazioni godono, oltre che del 5 per mille, di altri vantaggi fiscali come i lasciti ereditari o donazioni non soggetti a imposte di donazione e successione, così i contributi versati dalle imprese sono deducibili dal reddito delle stesse nel rispetto di determinate condizioni. Appurata la legittima certezza di poter costituire una fondazione è compito dei fondatori affidare a professionisti la redazione di uno statuto, comprendente gli obiettivi e gli scopi deliberati, conforme alle normative in vigore per ottenere il riconoscimento da parte della Prefettura e avviare poi le pratiche con l’Agenzia delle entrate per l’ottenimento del 5 per mille.

La fondazione dei pf può avere obiettivi molto ambiziosi che com’è noto possono spaziare dalla cultura, all’assistenza della categoria, a progetti di studio inerenti l’area professionale, eccetera, ma molti obiettivi saranno perseguibili se la fondazione una volta costituita riuscirà, usando i mezzi raccolti, a far conoscere meglio questa professione ai milioni di risparmiatori che potrebbero usufruirne. Se la fondazione riuscisse gradatamente in questo intento le sue disponibilità aumenterebbero e potrebbe dedicarsi a tutti i fini istituzionali. Un esempio può aiutare a comprendere meglio l’efficacia dell’attività della fondazione. Il primo intervento dovrebbe riguardare la comunicazione. È possibile realizzare una comunicazione efficace, anche in economia, purché si usino strumenti e canali adeguati. Oggi il più efficace è il viral marketing, in particolare se consideriamo il rapporto costo/benefici.

“Il marketing virale è un tipo di marketing non convenzionale che sfrutta la capacità comunicativa di pochi soggetti interessati per trasmettere il messaggio a un numero elevato di utenti finali. La modalità di diffusione del messaggio segue un andamento esponenziale. È un’evoluzione del passaparola, ma se ne distingue per il fatto di avere un’intenzione volontaria da parte dei promotori della campagna. Il principio del viral marketing si basa sull’originalità di un’idea: qualcosa che, a causa della sua natura o del suo contenuto, riesce a espandersi molto velocemente in una data popolazione. Come un virus, l’idea che può rivelarsi interessante per un utente, è passata da questo ad altri contatti, da questi ad altri e così via. In questo modo si espande rapidamente la conoscenza dell’idea”.

Alcuni viral, i migliori finiscono spesso su youtube e sono visti indipendentemente dalla segnalazione via e mail. Un esempio brillante e divertente è facilmente rintracciabile, basta cercare sul web: Bruno Bozzetto – Italiani ed Europei. Questo viral proprio perché è efficace resiste sul web da diversi anni, forse dall’entrata in vigore dell’euro. Uno o più viral realizzati con intelligenza e autoironia potrebbero rendere l’immagine della professione del promotore molto più nota e gradevole, sfatando molti luoghi comuni. Il potenziale di diffusione è elevatissimo perché i promotori della campagna sono tanti. I viral possono essere inviati tramite e mail, contenente il link allo stesso viral, ai 20mila promotori attivi sul mercato, i quali a loro volta possono inoltrarli ai loro 4 milioni di clienti e perché no anche ai prospect.

Se i viral sono davvero divertenti o d’impatto potrebbero anche finire su youtube. L’obiettivo di iniziare a rendere diffusa e simpatica l’immagine del promotore sarebbe in una certa misura raggiunta. Quando un’idea, un fatto o una persona risultano simpatici, suscitano un po’ di curiosità e la curiosità è la premessa dell’interesse. Il viral oltre a suscitare simpatia, dovrebbe avere la capacità di stimolare l’inconscio dei risparmiatori, per far evolvere dallo stato latente allo stato cosciente il bisogno di avere un consigliere per il risparmio. Se anche questo bisogno fosse percepito in maniera simpatica il risultato potrebbe essere non indifferente e consentirebbe di aprirsi alla conoscenza delle specifiche qualità di un promotore. Ai potenziali fondatori verificare le ipotesi, dopo averle accuratamente vagliate, non richiederebbe troppo tempo né grandi risorse.

Di Francesco Priore

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