Ernst & Young, così il mercato è più trasparente

Anche per Maurizio Grigolo, partner Ernst & Young responsabile per il mercato italiano dell’asset management, l’impatto di tipo commerciale dell’introduzione dei nuovi Kiid è prevedibile visto che si dovrà sottoporre la documentazione alla clientela. Clientela però che “in parte è già preparata al pieno recepimento del requisito regolamentare.

Bisogna ricordare che il modello di business delle società di asset management italiane”, ha sottolineato Grigolo, “è fortemente legato a diverse reti di distribuzione con processi operativi e sistemi differenziati”. Ma Ernst & Young, azienda specializzata nei servizi di revisione, fiscalità, transaction e advisory, si è già attivata in tal senso. “Abbiamo da tempo istituito un gruppo di lavoro con la finalità di identificare le implicazioni pratiche dell’introduzione del Kiid nel nostro mercato di riferimento”, ha spiegato Grigolo a BLUERATING. “La principale tipologia di intervento a supporto sarà di tipo interpretativo a riguardo di alcune informazioni necessarie da inserire nel Kiid, non ancora chiaramente identificate. A ciò si aggiungono gli interventi implementativi sui sistemi”.

L’obiettivo della nuova documentazione, insomma, sembra essere quello di rendere più trasparente il mercato, “che è la direzione verso cui stanno andando i principali operatori”, ha aggiunto il manager della società di consulenza. “Resta inteso che, comunque, a fronte di prodotti finanziari che abbiano al proprio interno componenti complesse, anche con l’adozione del Kiid sarebbe difficile raggiungere l’obiettivo di trasparenza e piena comprensibilità da parte degli investitori retail”, ha concluso Grigolo.

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