Intesa Sanpaolo, banca e sindacati bisticciano sulle adesioni allo sciopero

I sindacati parlano di un’adesione “plebiscitaria” dei lavoratori di Intesa Sanpaolo allo sciopero unitario proclamato nel gruppo, con tutte le filiali rimaste chiuse. Fonti della banca precisano invece che, sulla base dei dati per ora disponibili l’adesione è stata inferiore al 50% dei dipendenti.

Tre presidi si sono svolti davanti alle sedi di Milano, Torino e Bologna. “La forza travolgente delle adesioni allo sciopero”, hanno affermato in una nota unitaria le sigle Dircredito, Fabi, Fiba-Cisl, Fisac-Cgil, Sinfub, Ugl e Uilca, “è un segnale senza equivoci al gruppo dirigente di Intesa Sanpaolo. Senza le lavoratrici e i lavoratori, senza il loro rispetto e il loro valore ogni scelta di Intesa Sanpaolo sarà nulla in partenza”.

I sindacati ribadiscono il loro no alla riduzione dei costi “scaraventata di nuovo sui lavoratori azzerando tutti gli accordi aziendali, all’essere ostaggi di un Piano Impresa 2011-2013 che negli organi di stampa viene già definito superato, in rifacimento dalla onnipresente Mckinsey”. Il no è anche alla chiusura di mille filiali e “al ricatto della banca che, per garantire l’occupazione derivante dal caos del decreto esodati, toglie le tutele e le garanzie di tutti, esclude l’utilizzo del Fondo di Solidarietà del settore bancario e inserisce lo spettro finale di licenziamenti collettivi”.

 

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