Promotori Bnl, sindacato di retroguardia

LA POSIZIONE DEI SINDACATI – Una grande banca internazionale riapre al business della promozione finanziaria, assumendo anche dei giovani. E il sindacato che fa? Si mette di traverso. C’è da restare allibiti a leggere le dichiarazioni rese oggi a BLUERATING da Marco Caleri, segretario responsabile Fisac-Cgil presso Bnl-Bnp Paribas (qui l’intervista). Com’è noto, la banca italiana controllata dal colosso francese proprio la settimana scorsa ha avviato la selezione di 25 giovani da avviare al mestiere del promotore finanziario (qui la cronaca): un’iniziativa tanto più meritoria quanto più lanciata in un Paese dove il tasso di disoccupazione giovanile sta crescendo pericolosamente.

CAMBIAMENTO IN CORSO
– Ma tutto questo al sindacato non piace. Caleri lamenta infatti problemi di procedura, stigmatizzando che l’iniziativa è partita “senza avvertirci”. C’è da chiedersi, però, se abbia ancora senso, in un momento di crisi così drammatica e che esige risposte rapide, sventolare il vessillo della “concertazione”. Forse il sindacato ignora che ovunque in Europa il sistema bancario è tenuto a fare i conti con un imminente calo della marginalità che deriva da un’inevitabile e progressiva disintermediazione dal canale fisico della sportello, a fronte del quale l’advisory finanziaria viene invece rivalutata da quelle strutture bancarie che sappiano cogliere tempestivamente i segnali del cambiamento e prepararsi per tempo.

LA SELEZIONE DEI GIOVANI
– Risibile è anche la contestazione specifica mossa dal sindacato a Bnl-Bnp Paribas circa il fatto che ai neopromotori sarà offerto un contratto di agenzia monomandatario e non il contratto del credito. Forse il sindacato ignora anche che alla base del mestiere del promotore finanziario c’è una vocazione “imprenditoriale”, quella vocazione che ha decretato il successo di tante iniziative del settore, a cominciare da Azimut. Sarebbe interessante chiedere a quei 25 giovani se davvero si sentono così poco “tutelati” o se invece loro per primi hanno capito quanto è importante un’iniezione di imprenditorialità anche nel nostro sistema bancario.

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