Mps, nessun reato nell’acquisizione di Antonveneta

NESSUN COMPORTAMENTO PENALMENTE RILEVANTE – Nell’acquisizione di Antonveneta da parte di Banca Mps ”non sono stati trovati comportamenti penalmente rilevanti” se non quelli per reati finanziari, anche gravi. Lo ha detto il pm di Siena Antonino Nastasi a conclusione delle indagini sul Monte dei Paschi, in cui sono indagati, tra gli altri, l’ex presidente Giuseppe Mussari e l’ex d.g. Antonio Vigni (qui la notizia precedente). Nell’inchiesta inoltre, non sono state trovate ”tangenti”, né sono stati evidenziati ”vantaggi personali”.

UNA RICOSTRUZIONE MINUZIOSA – “Di tangente ne avete parlato solo voi. Noi ci siamo concentrati solo sui fatti, non sulle chiacchiere”, ha detto Nastasi nei corso di una conferenza stampa a Siena. “Se nella conclusione delle indagini non ci sono fattispecie di reato che riguardano in sé la procedura di acquisizione, evidentemente abbiamo valutato che quel procedimento di acquisizione non sia viziato da fattispecie penalmente rilevanti”, ha aggiunto il pm, che ha parlato di una “minuziosissima” ricostruzione dell’operazione di acquisto.

I REATI CONTESTATI – Nel dettaglio, sempre secondo l’atto di conclusione delle indagini, Mussari risulta indagato anche per l’accusa di insider trading in relazione all’acquisizione di Banca Antonveneta. Mussari, Vigni e Pirondini, sono poi accusati di concorso in false comunicazioni sociali per il bilancio 2008.

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