Accordo Ue, dal 2017 addio al segreto bancario

ACCORDO NEL 2017 – Un accordo che dovrebbe far scomparire (o quasi) il segreto bancario dal 2017. Quasi perché rimarranno fuori ancora gli austriaci che seguiranno i partner comunitari nel 2018. Il Consiglio dei ministri economici dell’Ue ha chiuso l’intesa politica sull’estensione del campo di applicazione dello scambio automatico di informazioni tra amministrazioni fiscali

LO SMANTELLAMENTO – La revisione della direttiva sulla cooperazione amministrativa in materia di fiscalità diretta, spiega La Stampa, ora allarga lo spettro delle consultazioni fra le capitali a interessi, dividendi e altri redditi finanziari come i profitti da vendita di asset finanziari. Si tratta di un miglioramento significativo nella normativa di contrasto delle frodi fiscali e dell’evasione. La decisione amplia la base dello scambio automatico delle informazioni fiscali, segnando un passo decisivo verso lo smantellamento di un aspetto fondamentale del segreto bancario.

L’APPROVAZIONE – In sostanza è stata approvata la “Administrative Cooperation Directive”, ovvero la legge che consente alla Ue di adeguarsi agli standard Ocse in materia di trasparenza fiscale. Grazie a questa direttiva, lo scambio automatico di informazioni acquista la dimensione più ampia possibile in Europa, superiore a quella che la revisione della direttiva Risparmi – il tentativo Ue di abolire il segreto bancario, sempre ostacolato da Austria e Lussemburgo – immaginava.

L’AFFARE – È stato stimato che l’estensione della copertura materiale degli accordi sulla fiscalità per coprire tutti i redditi (e non solo gli interessi) potrebbe essere un affare da 2,5 miliardi di gettito l’anno nel mercato continentale. Per i governi europei è un affare da non perdere.

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