Gregorini (Bnp Paribas Cib): “Cresce l’interesse dei promotori per i certificate”

BILANCIO CONSULENTIA 2016 – A pochi giorni dalla fine dei lavori a Consulentia 2016, l’evento dedicato alla consulenza finanziaria che si è tenuto settimana scorsa a Roma, quello che viene confermato è il crescente interesse da parte dell’industria nei confronti dei certificates. “Siamo molto soddisfatti di aver partecipato a Consulentia anche quest’anno”, ha spiegato Nevia Gregorini (nella foto), responsabile Public Distribution di Bnp Paribas Corporate and Institutional Banking. “La manifestazione si conferma uno dei principali eventi in Italia nel panorama dei promotori finanziari. In particolare abbiamo notato tra i partecipanti un crescente interesse e curiosità per strategie di diversificazione del portafoglio attraverso prodotti che finora non erano così largamente considerati”.

I MOTIVI DELL’INTERESSE – Complice il difficile contesto sui mercati finanziari, sempre più nervosi anche in questi primi mesi del 2016, “i promotori guardano con maggiore interesse ai certificate, per diversi motivi”, ha continuato Gregorini. “Da una parte i rendimenti delle obbligazioni e i recenti movimenti dei mercati azionari spingono a trovare soluzioni che possano fornire rendimento, ma anche una protezione del capitale in grado di ridurre la volatilità e l’esposizione al rischio. Rispetto ai fondi, i certificates si caratterizzano per essere strumenti “passivi”, in cui fin dal momento dell’emissione è possibile conoscere come il prodotto d’investimento performerà nei diversi scenari di mercato. Le “regole del gioco” sono quindi chiare e trasparenti. Trasparenza che si traduce anche nella quotazione in continua sul mercato: tutti i certificate di BNP Paribas sono infatti quotati su Borsa Italiana o su Eurotlx, dalle 9:00 alle 17:25.

RATING E RISCHIO
– I certificate di Bnp Paribas sono inoltre emessi a 100 euro, un investimento estremamente accessibile, proprio per consentire la maggiore diversificazione possibile. Dal punto di vista del rischio, i certificate si configurano sostanzialmente come Obbligazioni Senior, garantite dal rating di Bnp Paribas, tra i più alti del mercato (rating A+ S&P, A1 Moody’s). D’altra parte anche il trattamento fiscale di questi prodotti può tornare utile ai promotori: eventuali minusvalenze in portafoglio non potrebbero essere portate a compensazione con i più classici strumenti utilizzati dai promotori, mentre i certificate, essendo considerati “redditi diversi”, si prestano bene per questi fini.

QUALI PRODOTTI? – Ma quali sono, nel dettaglio i prodotti che attirano maggiormente l’interesse da parte dei promotori?  “Ci sono alcuni prodotti in grado di rispondere alle esigenze dei promotori: in particolare i certificati di investimento Athena e Bonus Protection godono entrambi di entry point molto a sconto agli attuali corsi di mercato, perché si trovano al di sotto dei 100 euro e offrono la possibilità di partecipare ai rialzi del mercato, a fronte di barriere osservate solamente a scadenza”, ha sottolineato Gregorini. “Chi invece crede che l’attuale storno del mercato sia un buon punto di entrata e voglia investire a breve scadenza potrebbe valutare i Bonus Cap con scadenza dicembre 2016. I Bonus Cap prevedono, a scadenza, il rimborso di un premio (Bonus) o, se maggiore, di partecipare alla performance del sottostante fino al raggiungimento di un rimborso massimo, detto Cap. Condizione necessaria è che il sottostante non abbia violato la barriera, il cui monitoraggio può essere continuo (ovvero ogni giorno durante l’intera giornata di negoziazione o esclusivamente sul prezzo di chiusura giornaliero) o a scadenza. I certificate con barriera in continuo sono più rischiosi e quindi, a parità di condizioni, consentono di ottenere Bonus più elevati. I prodotti con barriera in continuo sono maggiormente influenzati dalla volatilità implicita del sottostante, che determina la probabilità del verificarsi dell’evento barriera durante la vita del Certificate. La propensione al rischio dell’investitore e le aspettative sull’andamento del sottostante influenzeranno l’investitore sulla scelta della tipologia di barriera. Per fare un esempio il Bonus Cap Certificate su IntesaSan Paolo con scadenza dicembre 2016 (codice ISIN NL0010730032) paga, ai corsi attuali un bonus del 25%  (29% annualizzato) se la barriera, posta a 1.5732 non viene toccata”.
 
PER CHI VUOLE UNA PRODOTTO D’INVESTIMENTO DIFENSIVO
– “I Bonus Protection invece, come ad esempio quelli sugli indici azionari Ftse Mib e Eurostoxx 50, si caratterizzano per la mancanza di un cap al rendimento in caso di rialzi. A scadenza il certificate pagherà un importo commisurato all’andamento del sottostante, se positivo. In caso di andamento negativo, il certificate proteggerà comunque il capitale fino al livello di barriera. Per esempio, il Bonus Protection sul Ftse Mib (codice ISIN NL0010402293) a scadenza rimborserà 100 euro (rendimento di circa il 20% rispetto ai corsi attuali) se a scadenza il Ftse Mib quoterà ad un valore superiore a 12.896,87 punti (barriera osservata solo a scadenza). Inoltre, in caso l’indice quoti ad un valore superiore al valore iniziale (21.493,87 punti), il certificate rimborserà un importo commisurato all’andamento positivo dell’indice, con una crescita 1:1. Analogamente, il Bonus Protection sull’Eurostoxx (codice ISIN NL0010399960) rimborserà 100 euro (rendimento del 18%) se a scadenza l’indice sottostante quoterà ad un valore superiore a 1.754 punti (barriera osservata solo a scadenza, questo livello è stato raggiunto nel 1996!). Inoltre, in caso quoti ad un valore superiore al valore iniziale (3.189 punti), il certificate rimborserà un importo commisurato all’andamento positivo dell’indice”, ha concluso Gregorini.

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