Insider trading, ex Goldman Sachs si dichiara non colpevole, 10 mln cauzione

Rajat Gupta, ex membro del cda del gruppo Goldman Sachs ed ex numero uno di McKinsey & Co, arrestato dall’Fbi perché coinvolto nel maxi caso di insider trading del fondo hedge Galleon Group di Raj Rajaratnam, si è dichiarato non colpevole dei 6 capi d’accusa per insider trading che le autorità americane muovono nei suoi confornti. E il giudice ha fissato in 10 milioni di dollari la cauzione. L’accusa sostiene in particolare che nel 2008 il manager 62enne – a cui vengono contestati i reati di frode e cospirazione – abbia diffuso informazioni su Goldman Sachs che aveva avuto nelle riunioni del board della banca.

Gupta è stato nel board di Goldman Sachs e Procter and Gamble tra il 2008 e il 2009. Dalla fine del 2009, i procuratori federali di Manhattan hanno mosso accuse per insider trading contro 55 persone, 51 delle quali sono state incriminate o si sono dichiarate colpevoli. Gary Naftalis, rappresentante legale di Gupta, aveva già dichiarato l’innocenza del suo assistito, assicurando che, “ha sempre agito con onestà e integrità, non ha passato informazioni a Rajaratnam e non ha ricavato profitti da qualsivoglia quid pro quo”.

Secondo la Sec, Gupta avrebbe dato a Rajaratnam dettagli appresi durante un consiglio di amministrazione di Goldman Sachs su un investimento da 5 miliardi di dollari che la Berkshire Hathaway di Warren Buffett aveva intenzine di fare nella banca. Avrebbe inoltre dato in anticipo informazioni sulle prime perdite trimestrali di sempre di Goldman Sachs (quelle relative al quarto trimestre 2008). Rajaratnam è stato condannato lo scorso 13 ottobre a 11 anni di carcere, la pena più lunga registrata finora per insider trading.

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