Terremoto sul Franco Svizzero

Le sorprese ormai, nei mercati finanziari, sono all’ordine del giorno! Ieri è stato il giorno della Swiss National Bank, non c’è che dire ! L’Autorità monetaria Elvetica ha annunciato di aver acquistato sul mercato valuta estera (quindi Euro e presumibilmente anche dollari) contro franchi svizzeri (un vero e proprio intervento sul mercato valutario quindi) riducendo anche il target del 3 mesi libor del franco allo 0,25% e abbassando la fascia dei tassi tra 0 e lo 0,75%. Una manovra che ha sorpreso i mercati, soprattutto il mercato dei cambi, e che ha letteralmente sconvolto la giornata di trading. Dopo questa decisioni infatti sembrano cambiati alcuni scenari a livello tecnico di alcune coppie di valute, anche perché evidentemente qualcuno si aspetta che questa manovra non rimanga isolata ma qualche altra Banca Centrale possa essere interessata ad operare nello stesso modo.
Quello che ci fa pensare è che è in atto una guerra valutaria, chiamiamola così , in cui cioè tutti avrebbero la necessità di svalutare in modo competitivo per poter riprendere per così dire almeno a “camminare”, non diciamo a correre. Basti guardare anche ai dati di ieri per rendersene conto. In Giappone è stata pubblicata la revisione del Pil del quarto trimestre 2008, leggermente migliore delle attese ma pur sempre a -12.7% su base trimestrale, rispetto ad un consensus di -13.4%, che rappresenta il dato peggiore dal 1974. Le esportazioni crollano e il fatto che lo Yen ha rappresentato la moneta rifugio per eccellenza non fa che aggravare questa situazione. Sarebbe e lo è probabilmente, tutto interesse del paese del Sol Levante, svalutare la divisa per riprendere a “camminare”. In Germania la produzione industriale è scesa, udite udite, del 7.5% in Gennaio, rispetto al -3% del consensus. Forse solo La Germania e qualche altro piccolo paese dell’Unione non avrebbe il desiderio di una svalutazione, ma gli altri paesi, soprattutto i PIIGS (Portogallo , Irlanda, Italia, Grecia e Spagna) in mancanza dell’Euro, lo avrebbero già fatto.
I paesi emergenti e quelli le cui valute sono legate alle materie prime, eccezion fatta per il dollaro canadese, di fatto lo hanno già fatto, senza parlare poi della Gran Bretagna, che non ci ha messo molto a svalutare senza mezzi termini la divisa di sua maestà.
Quindi? Alla faccia dei grandi accordi che vengono presi nelle riunioni del G4, G7, G20  e quant’altro, ci pare che accordi in tal senso non ci siano anzi. Si vive alla giornata sperando che prima o poi la propria moneta svaluti e per questa ragione ci si guarda bene dal mostrare ottimismo quando tutti professano pessimismo globalizzato.

                                                                                    EurChf Daily

Il quadro tecnico di EurChf suggerisce che il franco sembra tornare ad essere moneta di finanziamenti, con un ribasso voluto dalle autorità elvetiche. Ci riconoscerete il fatto che da tempo sostenevamo che il cambio sotto 1.5000 era rischioso in quanto la Snb non amava quei livelli, e da tempo affermavamo che questo rapporto di cambio doveva tornare su livelli al di sopra di tale soglia. A questo punto però non crediamo neppure che il franco vada dritto e velocemente a 1.7000, ma pensiamo ad una discesa lenta e controllata che potrà anche portare i prezzi verso 1.7000, ma passando prima per livelli per così dire da digerire.
Questi livelli sono posizionati in area 1.5520, 1.5800 e quindi l’area 1.6000- 1.6200.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: