Correzione o inversione?

Se guardate però il grafico di oggi, non possiamo ancora parlare di inversione, in quanto la trendline rialzista fondamentale non è stata ancora rotta. Quindi chiedeteci quanto durerà la correzione e vi risponderemo “un pò”.

Certo è che quando tutto il mercato è pessimista sul dollaro, sappiamo cosa dobbiamo fare (a livello di speculazione, perchè di fatto i fondamentali macro danno ragione alle critiche aspre).

Di fatto l’azionario, le commodities e il dollaro hanno iniziato una correzione tra lunedì e ieri ma la soglia psicologica dell’1.5000 di EurUsd corrisponde al 1100 dell’S&P e al 10.000 del Dow Jonese quindi gli investitori ci sono arrivati psicologicamente esausti. Intanto anche la fiducia dei consumatori USA ha avuto una battuta d’arresto uscendo peggio del previsto a 47,7 (era atteso 53,1) sulla base delle preoccupazioni per la disoccupazione.

Oggi in programma abbiamo gli ordini di beni durevoli USA che potrebbero confermare o disdire parte della fitta coltre oscura che limita la vista anche ai più ottimisti degli investitori.

Parliamo brevemente anche dell’Australia: i primi ad alzare i tassi, i primi ad essere così “bullish” sullo status dell’economia…e affrontano a testa alta anche questa difficoltà: National Australia, il più grande ente di prestiti alle imprese, sulla base delle perdite subite nell’ultimo semestre (Aud 75 milioni). La risposta del mercato, e anche dei policymaker australiani, dà fiducia.

L’analisi tecnica incomincia anche oggi con il più scambiato eurodollaro. Qui potremmo essere portati a pensare che lo storno iniziato nella giornata di lunedì, con la netta rottura di 1.50, non sia stato solamente una parentesi, ma l’inizio di “qulcosa”.

Osservando un grafico giornaliero in realtà notiamo che qualsiasi storno, seppur veloce e di un certo peso (come le 3 figure degli ultimo due giorni), possa non aver nesun impatto sul movimento di salita dell’euro (dall’oramai noto inizio marzo) sempre che non sia oltrepassato il livello di supporto, ora passante per 1.4750: questo livello è suggerito dalla trendline inferiore che contiene perfettamente il movimento da 7 mesi.

EurUsd – grafico giornaliero

Passiamo al dollaro nei confronti dello yen, dove notiamo una grossa area di resistenza nei pressi di 92.30-92.50. Questa ha funzionato molto bene, producendo un’inversione dei prezzi e, ancora una volta, lasciando ipotizzare che il cambio possa andare alla prova del supporto che si trova in area 90.50.

Il calo conseguente del cambio EurJpy, crediamo che con difficoltà possa essere fermato dal supporto di 134.75. Graficamente lo storno dal massimo di 138.47 di lunedì lascia aperta la strada per un ritorno nei pressi di 133 figura.

Il cable, dopo la grande volatilità di venerdì, sembra aver ritrovato un po’ di calma. Un grafico a 60 minuti suggerisce però che la rottura del supporto a 1.6330 possa condurre ad una nuova accelerazione, che questa volta 1.6260 terrà a fatica.

Rimaniamo in tema di sterline, ma nei confronti dell’euro questa volta. Qui possiamo ipotizzare che il cambio riesca a raggiungere nuovamente il grande supporto posizionato a 0.90 figura, consapevoli del fatto che sarebbe il quarto tentativo di rottura in un mese esatto… e livelli così precisi su un grafico giornaliero tengono con difficoltà oltre il terzo tentativo.

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