L’incertezza è il market mover del momento

Ci apprestiamo a vivere una giornata che potrebbe essere una delle sessioni con minor liquidità dell’anno. I movimenti delle ultime settimane ci hanno fatto sobbalzare, iniziando ad insinuarci il dubbio che qualcosa potesse essere cambiato sui mercati. Cosa pensiamo a riguardo? Pensiamo che a chiunque piacerebbe nuotare gaiamente in un fiume di acqua limpida, ridendo, scherzando e facendosi dolcemente trasportare dalla corrente, ma al contempo ci rendiamo conto che il fiume dei desideri non esiste – anzi, più lontano di così non potrebbe essere – e che le persone accorte (forse intelligenti sarebbe un termine troppo forte) si devono rendere conto della situazione e debbono imparare a stare a galla in un fiume che di limpido non ha proprio niente. L’incertezza è il market mover più importante del momento, e le minime parole o fatti che si allontanano leggermente dalle attese del mercato, possono innescare movimenti correttivi o addirittura di inversione di trend precedenti che potrebbero divenire importanti. Questo è quello che sta succedendo al dollaro americano, che nelle ultime sessioni ha recuperato terreno nei confronti di praticamente tutte le valute e che sembra non voler cedere il passo a nessuno, soprattutto alla moneta unica. I dati macroeconomici cominciano pian piano a recuperare il proprio status quo di “mini-market mover” (intendiamoci, iniziano ad essere guardati con interesse dagli analisti, ma non possono ancora conquistare il ruolo di protagonisti sul lato fondamentale – dovremo aspettare almeno il secondo trimestre 2010 per far sì che questo accada-), ma l’avversione al rischio e la cautela nel mantenere posizioni o nel prendere profitti rimangono dominanti. Ieri gli unici dati importanti ad essere stati rilasciati sono stati i prezzi all’importazione nell’area euro, usciti a +0.4% sul mese, praticamente in linea con le aspettative che si attestavano a +0.3%, i Personal Income americani anch’essi in linea con le attese a +0.4% e l’indice dell’università del Michigan a 72.5 contro aspettative di 73.8 e come abbiamo visto non hanno mosso il mercato. Oggi giornata piata sul fronte macro con solo gli ordini di beni durevoli americani (che potrebbero darci un’immagine più precisa dello stato di salute delle industrie a stelle e strisce) attesi a +0.5% contro il precedente -0.6%.

L’analisi tecnica pre-natalizia non porta in dono dei grandissimi sconvolgimenti rispetto ai giorni passati, solamente un lieve passo indietro.

Partiamo dal cambio eurodollaro, dove il minimo di due giorni fa, 1.4216, non è  più stato avvicinato. Per osservare una tendenza di breve strutturalmente a favore della moneta unica dovremmo vedere il superamento dell’attuale resistenza a 1.4415: un grafico orario suggerisce che se dovesse avvenire la rottura, il cambio potrebbe subire una spinta sino alla successiva resistenza di 1.45 figura.

Non è riuscito, il cambio UsdJpy, a raggiungere il precedente massimo relativo di 92.30. Ora, allo stesso modo della salita dell’euro nei confronti del dollaro, lo yen si sta avvantaggiando con l’intenzione di riportare il cambio al successivo livello di supporto che troviamo a 90.75. Questo ultimo livello è confermato, oltre che dal massimo giornaliero dello scorso venerdì, dalla precedente trendline ascendente che abbiamo analizzato i giorni scorsi, avente come origine 85 figura.

Rimaniamo in tema di yen, ma nei confronti dell’euro: in questo caso ieri il cambio è andato a creare una precisa figura di “doppio massimo” andando a testare il precedente massimo di 131.50. è atteso ora un movimento di storno che non dovrebbe oltrepassare 130.70, per andare poi nuovamente ad attaccare la resistenza.

Come sempre un po’ più volatile la situazione sul cambio GbpJpy. In questo caso il livello di “doppio massimo” è stato visto a 147 figura. Se le successive vendite non si dovessero arrestare sul supporto di 145.75 potremmo assistere ad un deprezzamento di un’ulteriore figura.

Il cable, nella propria strada alla ricerca del minimo a 1.5710, pare aver trovato un primo livello di supporto nei pressi di 1.5920 (livello di doppio minimo in due giorni consecutivi). È ancora lontano il livello in grado di confermare se il rimbalzo sul doppio minimo porterà in dote una vera inversione: si tratta dell’area compresa fra 1.6050 e 1.6090.

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