Secondo l’M&A 2010 Global Report, lo studio sulle fusioni e le acquisizioni aziendali messo a punto da Boston Consulting Group, la crisi starebbe per concludersi. Anche se il numero delle operazioni è calato del 14% così come quello del controvalore complessivo (-40%), nel corso del 2009, secondo BCG, abbiamo assistito alla conclusione, nel primo semestre dell’anno, di quel periodo di declino che era iniziato a settembre del 2008. Il valore delle operazioni concluse nel secondo semestre, infatti, ha iniziato a risalire per poi stabilizzarsi nei primi mesi del 2010.
Sul fronte della domanda, hanno operato acquirenti con ingente disponibilità di cassa e poco stressati finanziariamente mentre, dal lato dell’offerta, le società target si sono ritrovate ad essere quelle maggiormente vulnerabili rispetto a prima della crisi, con bassi margini nei ricavi e un alto indebitamento.
Lo studio realizzato da BCG, che analizza circa 3500 operazioni realizzate dal 1992 ad oggi, sottolinea inoltre come i processi di acquisizione e fusione compiuti durante periodi di contrazione economica generino ritorni del 12% maggiori rispetto a quelli realizzati durante le fasi di espansione.
“Ci sono segnali che l’attività di M&A possa riprendere vigore dopo il minimo del 2009”, sottolinea Guido Crespi, Partner & Managing Director di Boston Consulting Group. “L’economia globale”, continua, “dà nuovi segnali di risveglio e i mercati dei capitali rendono meno oneroso per le imprese finanziarsi. Inoltre, se si ripeterà quanto già successo durante i precedenti momenti di crisi del settore, con due anni di declino seguiti da un terzo di crescita, allora il periodo 2010-11 dovrebbe tornare a registrare un incremento nel volume delle operazioni. Permangono però anche fattori di incertezza (riduzione indebitamento, debiti sovrani, disoccupazione ecc. ecc.) che non permettono ancora di tracciare una previsione certa”.