Così si fa un portafoglio su misura

“Intendiamo rimanere una boutique finanziaria, per poter servire al meglio le esigenze della nostra clientela”: così esordisce parlando con BLUERATING Alberto Crespi, presidente di Sofia Sgr che sottolinea subito come il modello del gruppo desideri mantenersi molto diverso da quello cui si è solitamente abituati in Italia. “Siamo una Sgr indipendente ed operiamo in totale assenza di conflitto d’interessi: il cliente di Sofia Sgr è libero di aprire un conto preso da una delle banche con cui siamo convenzionati e depositarvi i capitali per i quali intende conferirci un mandato di gestione attiva. Sarà poi l’investitore stesso a scegliere, assistito dal nostro consulente, promotore finanziario o private banker che sia, quale è il profilo di investimento più adatto alle proprie esigenze, eventualmente anche concordando un benchmark specifico”.

“Troppe società di gestione in questi anni hanno lanciato prodotti finanziari caratterizzati da algoritmi molto complessi. Algoritmi che non sempre sono sinonimo di buona performance, ma di certo sono espressione di una scarsa trasparenza nei confronti degli investitori. Noi riteniamo invece che la semplicità in una gestione patrimoniale sia un valore molto importante”, prosegue Crespi, in passato già product manager di Finanza & Futuro Banca, poi approdato in Banca della Rete e Banca Sara, di cui è stato responsabile marketing fino all’uscita avvenuta nel 2008. Essere una boutique finanziaria indipendente e trasparente non significa naturalmente numeri trascurabili: “nel 2008 Sofia Sgr ha vissuto una profonda trasformazione manageriale, culminata nel 2009 con l’avvio della commercializzazione di nuovi servizi e prodotti finanziari.

Da allora abbiamo raccolto 150 milioni di asset e pensiamo di poter chiudere l’anno sopra i 200 milioni di euro”, grazie a un manipolo di promotori e private banker di altissimo livello, 15 in tutto al momento, cui dovrebbero nelle prossime settimane aggiungersi almeno un altro paio di colleghi. “Considerando anche che alcuni dei nostri advisor sono stati reclutati nelle ultime settimane, il dato di patrimonio medio per consulente è abbastanza elevato, superiore ai 20 milioni di euro” ma non è questa la discriminante. “In realtà ci interessano consulenti di elevata preparazione, in grado di dialogare con una clientela “upper-affluent”, che tipicamente ci affida non meno di 500-600 mila euro di patrimonio da gestire e che vuole essere seguita con le dovute attenzioni”.

Non per questo Sofia Sgr, la cui rete oltre all’ufficio centrale di Milano può contare al momento sulle sedi di Biella, Bergamo e Roma, intende dormire sugli allori: “abbiamo un piano di crescita abbastanza ambizioso, puntiamo a regime di raggiungere i 500 milioni di patrim o n i o sotto gestione e disporre di una quarantina di promotori e private banker, con la possibilità che si proceda anche all’apertura di qualche nuova sede se opportuno”. Dallo scorso marzo, poi, la Sgr è stata autorizzata anche a prestare servizi di cons u l e n z a per la quale le aspettative sono altrettanto positive. Merito anche del fatto che, diversamente da altre strutture, Sofia Sgr da un l a t o “gira” ai propri clienti le condizioni che come investitore istituzionale è in grado di spuntare alle banche convenzionate per quanto riguarda costi e commissioni sui depositi che i clienti apriranno, dall’altro perché la società fa a metà del flusso commissionale coi propri promotori e banker, dandogli piena libertà decisionale in merito al livello di commissioni da applicare ai singoli clienti.

“Per la rete distributiva la redditività è certamente buona, tenendo conto che mediamente le commissioni di gestione sono pari all’1,6%, equamente divise tra noi e i nostri advisor, senza particolari sollecitazioni a far sottoscrivere specifiche tipologie di prodotti così da non sbilanciare i portafogli dei nostri clienti”. Insomma: gestioni flessibili, fondi o consulenza che sia, Sofia Sgr pensa di poter avere la giusta risposta per clienti di elevato profilo e per questo è costantemente in cerca di advisor in grado di dialogare con tale tipologia di investitori e di accrescere ulteriormente la rete di una “boutique” per la quale non necessariamente “piccolo è bello”, ma certamente tutto deve essere della giusta taglia.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!