Indagine sul suicidio di un broker, le Fiamme Gialle sequestrano oltre 50 milioni

SEQUESTRO DA OLTRE 50 MILIONI – La Guardia di Finanza sta portando avanti a Roma e in altre città italiane un sequestro di beni da più di 50 milioni di euro nell’ambito di un’inchiesta derivata dal suicidio di Giovanni Paganini Marana, broker romano titolare di una società di intermediazione mobiliare che si è tolto la vita nel settembre del 2012 a Roma (qui la notizia precedente). Il provvedimento di sequestro, richiesto dal pm di Roma Luca Tescaroli, è stato disposto dal gip Maurizio Caivano. A svolgere le indagini sono stati i militari del nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza, alla luce delle segnalazioni di facoltosi clienti di Paganini, che hanno parlato di somme investite e mai restituite.

I REATI CONTESTATI – Nell’inchiesta risultano indagate sette persone. Secondo varie agenzie di stampa, si tratta di Paola Taccone Gallucci, Marco Chiarion Casoni, Amerigo Casamonti, Paolo Chiapparelli, Mauro Mazzantini, tutti di Roma, Anna Paola Tiscornia e Maria Immacolata Gambaro, di Genova. I reati contestati, diversi da indagato a indagato, vanno dall’appropriazione indebita aggravata di somme degli investitori all’infedeltà patrimoniale aggravata e all’ostacolo dell’esercizio delle funzioni di vigilanza – affidate al ministero dell’Economia per le società di intermediazione mobiliare – e all’abusivo esercizio di attività finanziaria. Nei confronti di due degli indagati, stando a quanto riportano varie agenzie di stampa, è ipotizzato anche il reato di riciclaggio.

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