Cala potere d’acquisto famiglie, meno investimenti aziendali

AUMENTA REDDITO MA CALA POTERE D’ACQUISTO – Nel terzo trimestre del 2013 il reddito disponibile delle famiglie italiane è aumentato, al netto della stagionalità, dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% rispetto al corrispondente periodo del 2012. Lo certifica stamane l’Istat aggiungendo che tenuto conto dell’inflazione “il potere di acquisto delle famiglie consumatrici nel terzo trimestre del 2013 è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente ma è diminuito dello 0,8% rispetto al terzo trimestre del 2012”. Nei primi nove mesi del 2013, nei confronti dello stesso periodo del 2012, il potere d’acquisto è calato dell’1,5%.  

LE FAMIGLIE ITALIANE RISCOPRONO IL RISPARMIO – A questo calo le famiglie hanno risposto aumentando la propensione al risparmio, salita al 9,8%, in crescita di 0,5 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 1,1 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2012, mentre i consumi hanno registrato una modesta crescita rispetto al trimestre precedente (+0,3%) ma un calo dello 0,7% rispetto al corrispondente periodo del 2012, con un tasso di investimento rimasto fermo al 6,3% come nel trimestre precedente, in calo dello 0,3% rispetto al terzo trimestre del 2012. 

PER LE AZIENDE UTILI STABILI, INVESTIMENTI IN CALO – Per quanto riguarda le società non finanziarie la quota di profitto delle, pari al 38,8%, è risultata invariata rispetto al trimestre precedente ed è calata di 0,4 punti percentuali rispetto al terzo trimestre del 2012. Il tasso di investimento è stato pari al 19,5%, segnando una diminuzione dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e di 0,6 punti percentuali rispetto al terzo trimestre 2012.

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