Montecarlo, italiani sotto attacco

UNA LETTERA AI CLIENTI ITALIANI – Gli italiani facoltosi che hanno conti correnti presso banche di Montecarlo potrebbero iniziare ad avere qualche problema. In pendenza delle norme sulla “Voluntary disclosure” (qui la notizia), il provvedimento di emersione dei capitali illecitamente detenuti all’estero che il parlamento si è impegnato a varare con un nuovo testo entro giugno dopo la mancata conversione in legge del dl varato dal governo Letta, infatti, qualche banca del principato di Monaco, noto paradiso fiscale, si è già mossa. E ha inviato una lettera ai propri clienti italiani nella quale si chiede di aderire allo scambio di informazioni fiscali e rinunciare all’applicazione della ritenuta sugli interessi al 35%, la cosiddetta “euroritenuta”.

UN VERO E PROPRIO AUT-AUT – La lettera è di fatto un vero e proprio “aut-aut” imposto al cliente italiano perché la scelta è o di aderire allo scambio di informazioni fiscale o, se il correntista non lo volesse fare, ciò verrà valutato nel rispetto della nuova compliance della banca con  il rispetto della normativa. In altre parole la banca potrebbe considerare quel rifiuto come un indice di evasione e perciò chiudere il conto. Il vento della lotta all’evasione, insomma, soffia forte anche in Costa Azzurra e per i nostri concittadini le cose si fanno difficili. Del resto sono ormai 44 i paesi che hanno aderito al Fatca, lo standard globale di scambio automatico di informazioni fiscali. E il regime transitorio su questo tema applicato ai paradisi fiscali (Monaco compresa) potrebbe presto sgretolarsi.

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