Caffè: amico o nemico?

Sarebbe bello avere una bevanda per altro piacevole al gusto che ci potesse dare un spinta in più. In effetti l’Italia è uno dei primi Paesi nel mondo in quanto a consumo di caffè, è un vero e proprio rito per molti di noi, ma ha un effetto stimolante sia a livello muscolare che del sistema nervoso centrale, dunque aumenta l’attenzione ed allontana il sonno.
Generalmente per quanto riguarda l’effetto stimolante ci si abitua alla dose, dunque più di uno beve il caffè prima di andare a letto e dorme come un bimbo.
Com’è noto, l’effetto stimolante è dovuto alla caffeina, in un espresso ad esempio ne sono contenuti circa 70mg, quindi anche variare quella dose (ad esempio un caffè doppio) ne aumenta l’efficacia. L’acqua ne aumenta l’emivita (ovvero il tempo durante il quale la sostanza rimane nel sangue ed è dunque attiva), quindi un caffè lungo o americano è più efficace.

Meglio poco zucchero
Gli zuccheri ne diminuiscono notevolmente l’efficacia, dunque, come insegnano i puristi del caffè sarebbe bene prenderlo amaro o, per i puristi un omicidio, con del dolcificante, ma indipendentemente dal considerare l’apporto calorico, con poco o niente zucchero (il fatto che sia di canna non cambia la cosa). Al contrario di quello che si crede il caffe lungo, avendo un tempo di estrazione maggiore, contiene un quantitativo maggiore di caffeina; ovviamente la cosa prescinde dal gusto. Da sottolineare come il caffè è una miscela di almeno 150 sostanze chimiche differenti, dunque ad esempio contiene polifenoli con azione antiossidante e acidi clorogenico e caffeico con effetto positivo sull’azione dell’insulina.

Occhio al cuore
Anche in caso di ipertensione uno o due caffè al giorno possono essere tollerati, infatti si è visto che anche interrompendone l’uso non si notano miglioramenti, certo chi ne beve molti di più è bene che diminuisca.
Attenzione anche al caffè decaffeinato, il metodo migliore è quello con acqua, in quanto non si utilizza un solvente che potrebbe lasciare dei residui, potenzialmente dannosi, ma il processo è più costoso, dunque ancor di più per il decaffeinato non lesinare sul prezzo!
Per quanto riguarda le miscele il gusto non va d’accordo con il contenuto di caffeina, ovvero la qualità robusta, più economica e di sapore più forte, contiene più caffeina, l’arabica l’opposto. Infine se si vuole ottenere un effetto importante dal caffè bisognerebbe di tanto in tanto operare il washout, ovvero un periodo di almeno dieci giorni senza caffè ne altre fonti di caffeina (thè, cioccolato, cola), da operare con cautela, ovvero dimezzare prima il quantitativo fino ad arrivare al periodo senza, non è raro infatti il manifestarsi di malesseri come mal di testa, irritabilità, difficoltà a concentrarsi interrompendo di colpo l’uso del caffè.
Dunque un piacere, ma anche un valido aiuto!

Roberto Cannataro

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