Il P/E dell’S&P 500 è prossimo ai massimi storici

A cura di Deutsche AM

Quando si tratta di fare una valutazione dei tioli azionari, il rapporto prezzo/utili (P/E) è un po’ il “pane e salame” delle valutazioni. I migliori titoli quotati a Wall Street potrebbero conoscere alternative più eleganti, sofisticate e sostanziose. Arriva però l’ora di pranzo e puoi scommetterci che molto probabilmente tutti si metteranno in fila per il panino al salame “special” della gastronomia locale. Anche gli stessi banchieri sono noti per avere un debole per i buoni vecchi rapporti P/E quando si tratta di valutazioni azionarie.

Certamente, questo indicatore ha molte debolezze. L’aspetto positivo è che consente di confrontare valutazioni storiche e diversi settori. Ma deve anche essere abbastanza difficile confrontare dati simili o fare molti aggiustamenti. Per confrontare i dati storici dei rapporti P/E su un intero indice, è necessario tenere conto delle ponderazioni del settore, dei principi contabili o semplicemente delle diverse fasi del ciclo economico.

Per dirla in breve: quando si cerca di decidere se un rapporto P/E di 15 è basso oppure no, tutto dipende dal contesto economico. Il nostro “grafico della settimana” mostra il livello dello S&P 500 dal 2008 e le bande di valutazione del P/E. Il rapporto P/E finale di 15 all’inizio del 2008, a posteriori, si è rivelato troppo elevato. Dopo tutto, i profitti hanno iniziato a crollare solo verso la fine di quell’anno. Per contro, il rapporto P/E di 15 nel 2010 si è rivelato un vero affare, poiché si basava su utili depressi nei 12 mesi precedenti. Quindi, ci sono state ampie possibilità di guadagno sotto la spinta dell’aumento degli utili; fino al 2014, il rapporto P/E è rimasto abbastanza stabile. Da allora, gran parte dei successivi guadagni nell’S&P 500 è dovuto all’espansione dei multipli.

La rottura alla fine dell’anno è stata determinata dai tagli delle imposte sulle imprese negli Stati Uniti. Gli investitori hanno prezzato i probabili guadagni sugli utili, anche se è possibile che questi inizino a concretizzarsi nel 2018.

Indipendentemente da questo, presumiamo che lo S&P 500 possa già aver superato il picco massimo di P/E nell’attuale ciclo economico. Continuiamo a prevedere una crescita degli utili nel 2018 e ad avere una view costruttiva sulle azioni statunitensi. Tuttavia, preferiamo l’Europa e i mercati emergenti.

S&P500 PE

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