Tofanelli (Assoreti): troppa confusione tra promozione e consulenza

CLASSIFICAZIONI FUORVIANTI – E’ necessario avviare una profonda riflessione sull’impianto normativo che caratterizza la consulenza, l’offerta fuori sede, la promozione finanziaria, perché il risparmiatore ondeggia tra mancata percezione e classificazioni fuorvianti. Parola di Marco Tofanelli, segretario generale di Assoreti, che in un articolo apparso su Mf parla di una “confusione, anche normativa” tra queste professioni”.

LA DIFFERENZA E’ NEL SOGGETTO, NON NELL’ATTIVITA’ – Quella del promotore, spiega Tofanelli, “è una figura la cui attività, in diritto, si estrinseca nel contesto dell’offerta del soggetto per cui lavora, secondo le varie modalità in cui questa si esplica, compresa la consulenza indipendente: deve essere ben chiaro quindi che la diversità del promotore rispetto al consulente finanziario indipendente è sul soggetto, non nell’attività”. 

ALLINEARSI A UN PROCESSO DI MERCATO – È evidente, quindi, prosegue il segretario generale di Assoreti, “che l’iscrizione all’albo dei promotori è condizione necessaria ma non sufficiente a integrare un consulente finanziario; l’iscrizione è condizione per operare fuori sede, ma per prestare consulenza occorre integrare in diritto il servizio, e riempire di contenuto l’attività. E se gli intermediari offrono strumenti che permettono di riempire di contenuti la consulenza al cliente, il buon utilizzo fuori sede di questi strumenti richiede, tra fatto e diritto, forte professionalità e buona attitudine imprenditoriale, presupponendo approfondita formazione, capacità di pianificazione, relazione e assistenza continua. Occorre allinearsi a un processo di mercato che si è affinato, nel corso di molti anni di attività.

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