Mps, azionisti sul piede di guerra. Ecco l’esposto alla Consob

L’associazione Azione Banca Monte dei Paschi, aderente al CONAPA, ha presentato un esposto alla Consob dai toni durissimi. Nel comunicato stampa con il quale viene annunciata l’iniziativa, l’associazione che riunisce in piccoli azionisti, parla di “violazioni alla trasparenza informativa dei decreti governativi e le macroscopiche lesioni ai diritti dei Piccoli Azionisti”.
Ecco il documento integrale:

“La pubblicazione nell’arco di due settimane prefestive dei decreti di attuazione della “ricapitalizzazione precauzionale” di MPS (Banca rispondente ai requisiti di vigilanza), del bilancio semestrale e dell‘aumento di capitale riservato ad obbligazionisti subordinati e Governo ha concluso e quantificato l’esproprio ai danni degli oltre 150.000 piccoli Azionisti della Banca, un numero pari all’intera popolazione di un capoluogo di Regione. Il Governo italiano ha pagato per le sue azioni 6,49 euro e gli obbligazionisti 8,65 euro. I soci preesistenti ai quale è stato estirpato – senza motivazione – il diritto di opzione sull’aumento, il diritto di recesso, e la possibilità di aderire ad un’OPA obbligatoria, si ritrovano con meno di 30 milioni di azioni valutate complessivamente 519 milioni; addirittura emerge che Monte dei Paschi detiene 36.280.748 di azioni, più del numero totale posseduto dai precedenti azionisti, rivenienti dalla conversione forzosa di obbligazioni subordinate riacquistate nel tempo sul mercato, utilizzando le risorse patrimoniali inequivocabilmente riconducibili ai precedenti azionisti.

Si è dato quindi corso ad una mostruosa diluizione di capitale. L’intera compagine proprietaria precedente possiede appena il 2,57% delle azioni della banca. Le percentuali di composizione del patrimonio sono: 26,76% azionariato preesistente, 39,37% obbligazionisti subordinati, 33,85% Governo. Confrontare il 2,57% con il 26,76% dà la misura di ciò che la Azione MPS considera un vero e proprio esproprio senza indennizzo, attuato con criteri arbitrari e non motivati, non presenti nella normativa europea di riferimento recepita dalla L.180/2015.

A ciò si aggiunga che l’incarico per la stima della Banca è stato attribuito a Price Waterhouse senza trasparenza sull’assegnazione, e che la perizia, quella sì rigidamente regolata dalla normativa, non è stata resa pubblica se non nel risultato, sostanzialmente pari al solo valore della divisione Carte di Credito ceduta nel semestre, nell’esclusivo interesse del MEF e degli investitori istituzionali che hanno acquistato nel 2016 le obbligazioni subordinate a prezzi da saldo, e che ricevono dal meccanismo di conversione un insperato regalo.

Come sigillo finale di opacità i decreti ministeriali non sono motivati: le motivazioni infatti sono costituite da due note datate 21 luglio 2017 di Banca d’Italia, negli stessi integralmente richiamate e recepite senza che ne venisse allegato il testo.

Azione MPS ha di conseguenza inoltrato un esposto alla Consob, autorità di tutela degli investitori, specie quelli non professionali quali tipicamente le persone fisiche classificate genericamente come “retail”, per il ripristino della doverosa trasparenza informativa e l’assunzione dei provvedimenti di sua competenza. Azione MPS, Associazione di Piccoli Azionisti aderente al CONAPA, entità rappresentativa degli interessi collettivi e non episodici o strumentali della comunità dei Piccoli Azionisti della Banca, si riserva di proseguire nelle sue azioni in rappresentanza dei Piccoli azionisti, proponendo fin d’ora che le azioni proprie detenute da MPS, rivenienti da titoli acquistati con i mezzi patrimoniali preesistenti, vengano assegnate ai Piccoli Azionisti come primo, parziale ristoro degli ingenti danni dagli stessi sopportati”.

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