I fondi di private equity puntano sull’Italia

L’anno da poco iniziato sarà un banco di prova decisivo tra rialzi dei tassi e rallentamento dell’economia, ma intanto il 2022 va in archivio con numeri da record per il private equity in Italia. Secondo l’Osservatorio Pem di Liuc Business School, lo scorso anno vi sono stati 441 deal, ben il 14% in più rispetto ai 387 monitorati nel 2021, che a sua volta aveva fatto segnare il massimo storico per il nostro paese.

Il quarto trimestre del 2022 ha fatto segnare la migliore performance in oltre 20 anni di rilevazioni, con l’indice Private Equity Monitor Index – Pem-I arrivato a quota 1.100. Se si considera il solo mese di dicembre, sono stati annunciati 54 investimenti contro i 40 di dodi mesi prima.

Quanto alla tipologia di operazioni, lo scorso anno i buy out hanno rappresentato l’80% dei deal totali, seguiti dagli add on (operazioni di aggregazione aziendale). Il Nord Italia costituisce sempre il principale polo catalizzatore e la Lombardia conferma la propria consolidata leadership con il 32%.

Mentre, quanto alla tipologia di business delle aziende target, in testa ci sono i prodotti per l’industria, seguiti dai beni di consumo, dall’alimentare e quindi dal cleantech.

Il 51% degli investimenti è stato realizzato da operatori internazionali, mentre le realtà italiane hanno realizzato oltreconfine di 16 investimenti diretti e 40 add on.

 

 

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