Voluntary disclosure, Molesini (Intesa Sanpaolo PB): pronti all’ondata

EFFETTO VOLUNTARY – Da operatori del settore, chiamati a gestire i capitali che verranno alla luce dopo la voluntary disclosure (qui la notizia), qual è l’impressione sull’impianto della legge? BLUERATING lo ha chiesto a Paolo Molesini (nella foto), amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Private Banking.

A vostro avviso, servirebbe qualche passaggio di chiarezza in più?

In termini generali il commento sull’impianto della legge è positivo, risultando questa in linea con gli orientamenti emersi in sede Ocse e con l’esperienza maturata in altri Paesi dell’Ue. Ovviamente, trattandosi di una tematica tributaria complessa, qualche ulteriore miglioramento sarebbe auspicabile, per esempio in termini di maggiore semplificazione. Resta poi la considerazione che in alcuni casi il contribuente potrebbe sostenere un costo molto significativo; forse sarebbe stato opportuno stabilire comunque un limite massimo di costo globale.

Da operatori specializzati, quale sarà il vostro ruolo nella fase di riemersione e di rientro dei capitali?

Abbiamo un team di risorse caratterizzate da elevata professionalità pronte a fornire una prima informativa sui contenuti della nuova norma. Tuttavia in questa occasione, a differenza di quanto verificatosi con i precedenti scudi fiscali, saranno soprattutto i professionisti esterni a svolgere un importante ruolo di assistenza ai clienti potenzialmente interessati.

Quali risposte, proposte e soluzioni vi state preparando a presentare?
La voluntary disclosure sarà a nostro avviso anche un’occasione per confermare l’esigenza di un servizio “globale” alla clientela di fascia medio-alta con i servizi di wealth advisory. In tale ottica, Intesa Sanpaolo Private Banking già dispone di una struttura specializzata volta a considerare il patrimonio del cliente nelle sue diverse ramificazioni, finanziaria, immobiliare e societaria. Per quanto poi concerne le soluzioni di investimento, ci aspettiamo una richiesta soprattutto sui nostri servizi di advisory e di risparmio gestito già esistenti. I servizi di advisory, infatti, mettono a disposizione un team di specialisti dei mercati finanziari che, insieme al private banker, affiancano il cliente in tutte le scelte di investimento. L’ampia gamma di gestioni patrimoniali, inoltre, vedono una gestione fortemente attiva dei portafogli e un capillare controllo del rischio, insieme alla possibilità di optare tra linee di gestione standardizzate e linee di gestione personalizzabili nello stile e nella composizione di portafoglio, grazie a un gestore dedicato. Esiste infine anche la possibilità di inserire la gestione sotto un cappello assicurativo.

Sulla voluntary disclosure leggi anche lo speciale sul numero di gennaio del mensile BLUERATING.

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