Voluntary disclusure, impatto irrilevante sulla raccolta degli asset manager

ACCELERAZIONE – La voluntary disclosure spicca il volo a meno di un mese dalla scadenza dei termini. Ma le sgr non vedranno particolari benefici sulla loro attività di raccolta. Ne sono convinti gli analisti di Equita sim, come spiega una nota citata da milanofinanza.it. L’Agenzia delle Entrate ha segnalato che le domande sono salite da millle a 10 mila negli ultimi giorni (qui la notizia), e gli addetti ai lavori pensano che possano arrivare a 100 mila.

NUMERI – Quanto agli importi, Equita premette che il calcolo esatto è impossibile, dato che non è prevista un’aliquota fissa per sanare le posizioni. Tuttavia, gli analisti prevedono che si potrebbe raggiungere quota 50 miliardi, pari alla metà dei precedenti scudi fiscali. Secondo alcune stime i capitali detenuti illecitamente dagli italiani all’estero ammontano a 200 miliardi di euro a cui vanno aggiunte le somme nascoste in Italia, dato che la voluntary disclosure consente di sanare anche questi capitali.

IMPATTO IRRILEVANTE SULLA RACCOLTA DELLE SGR
Equita rimane tuttavia scettica sugli eventuali benefici che la voluntary potrebbe portare alla raccolta netta delle società di gestione del risparmio. “Riteniamo che non vi sia un impatto rilevante sulla valutazione degli asset gatherer per tre motivi: pensiamo che una percentuale molto rilevante rimarrà al’estero, inoltre in ogni caso si tratta di flussi una tantum e infine i portafogli oggeto di emersione assumono tipicamente un’asset allocation cauta”.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!