Consulenti a caccia di una legittimazione

La legittimazione professionale del consulente finanziario è un tema fondamentale per il settore e il sistema sociale che dovrebbe impegnare gli intermediari, le associazioni professionali e le autorità di controllo. Una ricerca del 2018 intitolata Legitimacy of the current Australian Financial Services indica tre tipologie di legittimità professionale utili ad articolare strategie comunicative, affinché la consulenza sia percepita con desiderabilità e adeguatezza.

La prima legittimazione viene definita pragmatica ed è generata dalle autorità di controllo che dovrebbero orientarsi alla prevenzione dei comportamenti illeciti, per esempio mediante l’analisi del clima e del rischio etico degli intermediari relativo alle condotte legali ma immorali.

La seconda dimensione viene definita morale ed è finalizzata a far percepire positivamente l’attività del professionista per il suo supporto al welfare, dimostrando quattro qualità:
a) saper gestire al meglio i conflitti di interesse, per esempio effettuando percorsi per lo sviluppo della cultura dell’integrità;
b) saper fornire consulenza di qualità, per esempio conformemente agli standard UNI ISO 22222;
c) essere in grado di assumere uno status di libero professionista;
d) saper curare gli interessi di tutti gli stakeholder.

La terza legittimazione viene definita infine cognitiva e si basa sulla comprensione condivisa da tutti circa tre aspetti:
a) chi è il consulente finanziario;
b) che cosa ci si attende dal suo ruolo;
c) come si misura l’efficacia degli output professionali, per esempio assumendo il modello professionale della pianificazione e orientando il cliente all’abilità di cercare il supporto di operatori qualificati. Una strategia per la legittimazione dovrebbe considerare sinergicamente tutto ciò, laddove le periodiche kermesse celebrative lasciano solo il tempo che trovano

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