Intesa Sanpaolo: dividendo in stand-by. ma avanti su Ubi Banca

Come prevedibile dopo i recenti annunci di altre importante realtà bancarie italiane quotate come Banca Generali, Unicredit e Mediolanum, il cda di Intesa Sanpaolo si è allineato alla raccomandazione Bce, sospendendo ‘la proposta di distribuzione cash agli azionisti di circa 3,4 miliardi di euro, pari 19,2 centesimi di euro per azione, all’ordine del giorno dell’assemblea ordinaria convocata per il 27 aprile 2020’.

Per quanto riguarda invece l’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria sulle azioni ordinarie di UBI Banca, è confermata la proposta di conferimento di una delega al Consiglio di Amministrazione per l’esecuzione dell’aumento di capitale a servizio dell’offerta, all’ordine del giorno dell’Assemblea straordinaria convocata per il 27 aprile 2020. La motivazione strategica dell’operazione assume ancora maggiore valenza nel contesto conseguente all’epidemia da COVID-19, in particolare per quanto riguarda le sinergie di costo nonché l’aumento del grado di copertura dei crediti deteriorati e la riduzione dei crediti unlikely to pay e in sofferenza. Va infatti tenuto presente che le banche di minori dimensioni hanno ridotte possibilità di avvalersi delle leve dell’efficienza e della riduzione del profilo di rischio per fronteggiare un quadro economico sfavorevole e contrastare gli impatti sul tessuto sociale, a fronte del rafforzamento del ruolo di motore della crescita sostenibile e inclusiva e di punto di riferimento per la sostenibilità e la responsabilità sociale del Gruppo risultante dall’operazione.

A margine del Cda (qui il comunicato completo con tutte le iniziative —> csdp0320it), l’ad Carlo Messina ha rilasciato le seguenti dichiarazioni, incentrate sulla risposta della banca all’emergenza Coronavirus e ai derivanti obiettivi societari:

“Oggi abbiamo preso una importante decisione relativa alla politica di remunerazione dei nostri azionisti. Nel 2019 Intesa Sanpaolo ha pienamente raggiunto tutti gli obiettivi; abbiamo conseguito un utile netto pari a 4,2 miliardi di euro – il più elevato degli ultimi 11 anni – rafforzando allo stesso tempo la patrimonializzazione e il profilo di rischio, ai vertici del settore in Europa. Di conseguenza il nostro CdA, a febbraio, ha approvato una proposta di dividendo per azione di 0,192 euro. In questa fase di eccezionale emergenza che il nostro Paese e il mondo intero si trovano ad affrontare, abbiamo deciso di raccogliere le indicazioni provenienti dalle autorità di supervisione. Di conseguenza abbiamo rinviato la distribuzione del dividendo relativo all’esercizio 2019, riservandoci di esaminare la distribuzione del dividendo originariamente previsto, convocando una nuova Assemblea degli azionisti dopo il 1° ottobre. Tenendo conto della sospensione della distribuzione di dividendi, il nostro coefficiente patrimoniale Common Equity Tier1 ratio pro‐forma a regime a fine 2019 sarebbe pari al 15,2% e il capitale eccedente i requisiti sarebbe pari a oltre 16,5 miliardi di euro. Se applicassimo le recenti modifiche sui vincoli di capitale approvate dalla BCE, l’eccesso di capitale aumenterebbe a circa 19 miliardi di euro. Le banche come Intesa Sanpaolo, dotate di un eccesso di capitale ai vertici di settore e di una eccellente efficienza operativa, sono quelle più resilienti nelle fasi difficili e, come tali, sono quelle che beneficeranno del cosiddetto effetto flight‐to‐quality e che, nei prossimi mesi, potranno tornare a remunerare gli azionisti con dividendi elevati e sostenibili. Riteniamo che la distribuzione di dividendi in contanti da parte delle banche con elevata patrimonializzazione – in grado di mantenere anche in circostanze complesse il ruolo di supporto a famiglie e imprese – sia importante per gli azionisti retail e rappresenti un cruciale supporto alle erogazioni da parte delle fondazioni, particolarmente necessario in un contesto come quello determinato dall’epidemia da Coronavirus. La nostra Banca si contraddistingue – e continuerà a contraddistinguersi – per la capacità di remunerare gli azionisti in maniera significativa e sostenibile e per essere il motore della crescita inclusiva. Per quanto attiene l’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria sulle azioni ordinarie di UBI Banca, siamo convinti che l’operazione, in questa fase così straordinaria, assuma ancora maggiore valenza strategica e rappresenti per UBI Banca una prospettiva ancor più rilevante: elevata patrimonializzazione, robusta copertura dei crediti deteriorati, dimensione, diversificazione e capacità di investimento hanno ora più valore che in tempi normali. La creazione di una Banca in grado di generare ulteriori benefici per tutti gli stakeholder e di rappresentare un solido supporto all’economia reale e sociale rappresenta un rafforzamento complessivo del Paese. In questa fase di eccezionale emergenza Intesa Sanpaolo non ha esitato a ribadire il ruolo che svolge a sostegno dell’economia e della società. Abbiamo, fin da subito, messo in campo numerose e significative iniziative per contrastare gli effetti dell’epidemia. Stiamo esaminando e siamo pronti a metterne di nuove a disposizione di famiglie, imprese e della nostra società nel suo insieme. Abbiamo immediatamente dato corso a rilevanti interventi per i nostri clienti, le famiglie e le imprese. Con un’urgente risposta alle esigenze di liquidità del sistema produttivo, abbiamo definito un plafond di 15 miliardi di euro, pari a circa un punto di PIL. Abbiamo disposto la sospensione delle rate dei finanziamenti per famiglie e imprese, colpite direttamente o indirettamente dall’emergenza. La Divisione Assicurativa del Gruppo ha provveduto all’ampliamento gratuito della tutela sanitaria dei propri assicurati che abbiano contratto il virus.

In coerenza con il ruolo della Banca nel dare coesione sociale al Paese abbiamo deciso di donare 100 milioni di euro destinati al rafforzamento strutturale permanente del Servizio Sanitario Nazionale e, nell’emergenza, ad acquistare attrezzature, apparecchiature e materiali medicali. Abbiamo inoltre messo a disposizione la piattaforma “ForFunding” per raccogliere donazioni a sostegno di iniziative sanitarie. Con un contributo di 350.000 euro siamo intervenuti per accelerare la realizzazione di un ospedale da campo a Bergamo da parte dell’Associazione Nazionale Alpini. Sosteniamo progetti di ricerca medica sul Coronavirus, grazie al nostro Fondo di Beneficenza e alla sua donazione di 1 milione di euro. Supportiamo Enti Pubblici e Regioni con consulenza specialistica su strumenti di pagamento e normativa internazionale; ad oggi ciò ha consentito l’acquisto di circa 300 milioni di dispositivi medico sanitari. Essendo uno dei principali datori di lavoro in Italia abbiamo posto al centro la sicurezza fisica delle nostre persone, potenziando da subito lo smart working e portando in breve tempo a 21 mila le persone in grado di lavorare da casa. Per i colleghi che lavorano in filiale la Banca ha aumentato le ferie di sei giorni, in segno di riconoscimento per il concreto impegno nell’assicurare i servizi al pubblico. Con lo stesso spirito e per tutelare la salute di dipendenti e clienti, abbiamo ampliato le operazioni eseguibili da remoto, come la sospensione delle rate dei mutui, finanziamenti o prestiti, in modo da poter ricevere i nostri clienti solo su appuntamento. Sempre allo scopo di contrastare gli effetti dell’epidemia da Coronavirus, ho deciso di donare a sostegno di specifiche iniziative sanitarie 1 milione di euro del bonus riconosciutomi dal sistema incentivante 2019 e sono orgoglioso di annunciare che i 21 top manager a mio diretto riporto effettueranno complessivamente analoghe donazioni per circa 5 milioni di euro. La forza della nostra Banca e delle persone che ne fanno parte continuerà ad essere a fianco delle imprese, delle famiglie, della società, per uscire dall’emergenza e rilanciare una crescita inclusiva sostenibile”.

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