Banco Bpm, il secondo azionista attacca il cda

Pochi peli sulla lingua da parte di Davide Leone, gestore del fondo Davide Leone & Partners Capital Investments, che con il 4,70% del capitale si attesta come secondo azionista subito dopo Capital Research and Management (4,988%).

Secondo l’hedge fund, la banca guidata dall’ad Giuseppe Castagna “necessita urgentemente di un radicale cambio di marcia, alla luce di quanto avvenuto negli ultimi anni, a cominciare dalle truffe ai clienti sugli investimenti in diamanti, e da affidamenti imprudenti, che hanno portato la banca, dopo la disastrosa acquisizione del Banco Popolare, ad uno dei più alti tassi di sofferenze (npe ratio) tra le banche italiane.”

Nel mirino del fondo, che ha contribuito alla presentazione della lista di Assogestioni, anche una mancanza di cambiamento all’interno della governance. “Dobbiamo anzi sottolineare la nostra sorpresa e delusione per il fatto che – fatta eccezione per la prestigiosa candidatura di Massimo Tononi alla presidenza – il consiglio abbia deciso di proporre una lista che di fatto replica la governance degli ultimi tre anni, nonostante l’esperienza Bpm in questo periodo sia stata talmente travagliata e negativa da rendere doveroso voltare pagina”, sottolinea Leone.

 

 

 

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