B.Generali, la consulenza evoluta regala una trimestrale a prova di Covid-19

Il Covid-19 non abbatte i conti di Banca Generali. La società guidata da Gian Maria Mossa resiste all’influenza negativa dei mercati e regala ai propri azionisti un utile che segna di fatto la migliore partenza d’esercizio dal 2015 e la seconda migliore di sempre nella storia della banca. Ma entriamo nel dettaglio dei dati.

I risultati del primo trimestre sono stati realizzati in un contesto senza precedenti a livello mondiale per la diffusione della pandemia da Covid-19 e per i riflessi di questa sul sistema economico e finanziario mondiale. Banca Generali affronta questa nuova fase forte di un modello di business flessibile, diversificato e solido sul fronte patrimoniale che, come già avvenuto durante altre fasi complesse del recente passato, la rende un punto di riferimento per il settore.

A livello di conto economico, i primi tre mesi dell’anno hanno registrato un utile netto di €79,1 milioni, in crescita del 19% rispetto all’esercizio precedente. Come detto in precedenza, si tratta della migliore partenza d’esercizio dal 2015 e la seconda migliore di sempre nella storia della banca. Il risultato ha beneficiato del positivo andamento dei mercati finanziari a gennaio e febbraio, mentre nelle settimane successive ha risentito del repentino cambiamento delle condizioni economiche e volatilità dei mercati. Esaminando nello specifico le principali voci di bilancio si evidenzia: Il margine di intermediazione è salito a €168,8 milioni (+26%). L’incremento ha beneficiato della crescita del margine finanziario (€24,2 milioni, +22%) e delle commissioni ricorrenti nette (€91,1 milioni, +16%). Al risultato hanno contribuito le commissioni variabili (€53,4 milioni, +51%) realizzate nella prima parte del trimestre in coincidenza con le performance dei mercati finanziari fino a quel momento. Il margine finanziario del periodo ha beneficiato dell’incremento del margine d’interesse (€20,2 milioni, +27,5%) principalmente per il forte incremento degli attivi fruttiferi (€11,5 miliardi, +25%) e la maggiore efficienza nella gestione della liquidità disponibile. Il portafoglio di tesoreria della banca a fine periodo ha raggiunto €8,6 miliardi (+32%) mantenendo un profilo prudente in termini di duration complessiva pari a 1,5 anni e una maturity di 3,5 anni. Le commissioni lorde ricorrenti hanno mostrato un incremento di tutte le sue componenti. Le commissioni di gestione sono risultate pari a €165,8 milioni, in rialzo del +7% rispetto allo scorso anno ma in leggera contrazione rispetto al trimestre precedente per i riflessi delle mutate condizioni dei mercati. Si segnala inoltre il progresso delle commissioni bancarie e d’ingresso (€29,7 milioni +67%) grazie alla crescita delle attività di Consulenza Evoluta (BGPA), delle attività di collocamento di prodotti strutturati e dal contributo dalle attività di negoziazione. I costi operativi si sono attestati a €57,1 milioni (+14%, +4% al netto del cambio di perimetro). La variazione organica è legata alla naturale espansione delle attività e ad un’ulteriore accelerazione dei progetti di innovazione di prodotti e IT. La voce non comprende al momento costi straordinari per Covid-19 che sono attesi per fine anno a €1,8 milioni, di cui €1 milione per donazioni alle strutture sanitarie, e la quota restante per le attività di sanificazione, presidi e controllo. I costi legati alla variazione del perimetro includono €1,2 milioni straordinari per le attività di integrazione in corso. Nel complesso, si conferma il profilo di efficienza nella gestione dei costi della banca. L’incidenza dei costi sulle masse si attestava a 35 bps a fine periodo con un leggero incremento legato alla dinamica delle masse nel periodo. Il cost/income ratio, anche nella sua versione più conservativa e dunque al netto delle componenti non-ricorrenti quali le performance fees, si conferma su livelli di eccellenza pari al 37,1% (38,8 % a fine 2019). Nel trimestre sono stati contabilizzati accantonamenti e rettifiche di valore nette per €9,3 milioni contro i €2,1 milioni dello scorso anno che aveva beneficiato di maggiori riprese di valore sul portafoglio titoli legata alla dinamica dei mercati obbligazionari nel periodo.

Sul piano commerciale le masse totali a fine periodo si sono attestate a €65,2 miliardi in crescita rispetto ai €61,1 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno, ma in riduzione rispetto ai €69 miliardi di fine 2019. La dinamica delle masse ha risentito dell’eccezionale volatilità da fine febbraio a fine marzo, poi la reazione delle Banche Centrali e dei Governi ha consentito un graduale ritorno della fiducia tra gli investitori come si è visto nell’andamento positivo del mese di aprile. Grazie a ciò, le masse totali della Banca hanno già segnato un recupero di valore fino a €66,8 miliardi. La componente gestita e assicurativa si è attestata complessivamente a €46,6 miliardi rappresentando il 71% delle masse totali (73% a fine anno), ma con la ripresa di aprile il livello si è già riportato al 72% delle masse. A fine trimestre le masse sotto consulenza evoluta (BGPA) si attestavano a €4,6 miliardi (€3 miliardi il valore al primo trimestre 2019), rappresentando il 7% delle masse totali. Ad aprile le masse sono ulteriormente cresciute a €4,8 miliardi. La raccolta netta nel primo trimestre 2020 è stata pari a €1,5 miliardi. Ad aprile la raccolta è ulteriormente aumentata di €408 milioni per un totale che da inizio anno supera €1,9 miliardi. Nonostante le misure di lockdown e distanziamento sociale, i consulenti hanno potuto supportare i clienti nelle scelte di protezione del patrimonio e pianificazione finanziaria facendo leva sulle dotazioni di strumenti digitali su cui la banca ha investito in misura importante negli ultimi anni.

L’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa, ha così commentato i sopracitati risultati: “Un primo trimestre all’insegna della crescita nonostante condizioni di mercato estremamente complesse in cui abbiamo saputo ancora una volta dimostrare la forza del nostro modello di consulenza al fianco dei clienti. L’aumento a doppia cifra della consulenza evoluta e dei ricavi rispecchiano lo sviluppo delle attività commerciali e la capacità di attrarre nuova clientela, specie nella fascia private con molti imprenditori che ci chiedono di accompagnarli nelle sfide legate alla protezione dei patrimoni. Nelle settimane di escalation della pandemia ci siamo presentati con un approccio molto prudente al rischio, riuscendo così ad avere una strategia difensiva a tutela degli investimenti, e allo stesso modo la forte propensione al digitale nei servizi e strumenti a disposizione dei banker e dei clienti ci ha consentito di rafforzare la relazione e la vicinanza, anche nelle modalità a distanza. Il mix d’offerta ha funzionato e le soluzioni gestite stanno ritrovando crescente attenzione con la ripresa dei mercati da fine marzo. Le condizioni nel trimestre in corso sono più sfidanti per le misure d’emergenza e l’impatto della crisi ma la solidità della banca e la consistente domanda di professionalità nella consulenza ci fanno guardare con fiducia ai prossimi mesi”

 

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