Martini (Azimut): “BTp Futura, meglio pensarci due volte”

E torniamo a parlare di BTp Futura e questo volta a dire la sua è Paolo Martini, amministratore delegato di Azimut.

Intervistato da Marco “Monty” Montemagno, alla domanda “Cosa ne pensi del BTp Futura?”, Martini ha risposto: “Il tema è delicato. Non so, tu presteresti i soldi ad un amico già molto molto indebitato? Noi continuiamo a fare debiti e prima o poi qualcuno questi debiti li deve pagare”.

Ricordiamo che questo strumento, destinato a finanziarie le diverse misure previste per il sostegno del reddito e la tutela del lavoro e al rilancio dell’economia nazionale, non è altro che un Titolo di Stato a durata decennale dove è previsto anche un premio fedeltà pari all’1% del capitale investito, che potrà aumentare fino ad un massimo del 3%, sulla base della media del tasso di crescita annuo del PIL nominale, per coloro che lo acquistano all’emissione e lo detengono fino a scadenza.

Come sottolinea Martini, il nodo della questione riguarda l’ammontare del nostro debito,  che “a fine anno potrebbe arrivare a 2.600/2.800 mld, una cifra monstre” e con il BTp Futura si andrebbe in qualche modo a “scommettere nel Paese nel suo complesso, dove ci sono ovviamente aziende buone e altre meno buone. Insomma, è un bel rischio”.

Diverse perplessità da parte del manager, che intravede nella scelta di “investire in singole aziende che si sono dimostrate virtuose con il connubio di strumenti di economia reale” una maggiore tranquillità per il singolo.

In poche parole, abbiamo un “caro amico”, la nostra amata Italia, a cui sicuramente vogliamo molto bene, ma che ha molti debiti e che vediamo essere ancora un po’ confuso su come intende risanare tali debiti…prestargli ulteriori soldi? Per Martini, “meglio pensarci due volte”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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