Azimut, un utile che fa la storia

Utili, ricavi e masse da record. Il bilancio di Azimut parla di un’annata storica per il gruppo guidato dal presidente Pietro Giuliani. Andando a scorrere i numeri approvati dal Consiglio di amministrazione, infatti, spiccano il dato sull’utile a quota 382 milioni di euro, i ricavi consolidati 1,05 miliardi di euro e un reddito operativo consolidato di 457 milioni rispetto ai 445 del 2019. Il gruppo ha inoltre divulgato i dati dell’ultimo trimestre dell’anno, con ricavi a 325 milioni (dato identico al 2019) e utile netto a 152 (rispetto ai 123 dello stesso periodo del 2019).

Insomma, emerge un quadretto decisamente positivo al quale si aggiungono altri numeri come quello inerente al totale delle masse gestite, arrivate a fine dicembre 2020 a quota 46,8 miliardi. Nel dettaglio, il dato comprensivo del risparmio amministrato e gestito da case terze direttamente collocato arriva a 60,4 miliardi. A fine febbraio 2021 le masse totali hanno raggiunto il record di 69,9 miliardi. In poco più di due anni (dal 2019), sottolinea la nota ufficiale di Azimut, i clienti del gruppo hanno beneficiato di una performance media netta ponderata del +14%.

La raccolta netta del 2020 è stata di 4,5 miliardi. Il business estero, inclusa l’acquisizione di Sanctuary (USA) completata a Febbraio 2021, oggi rappresenta il 34% del patrimonio complessivo. La contribuzione all’EBITDA di Gruppo del business estero raggiunge nel 2020 circa 59 milioni, mentre le commissioni nette si attestano a 147 milioni.

La Posizione Finanziaria Netta consolidata a fine dicembre risultava positiva per 30,5 milioni, in miglioramento rispetto ai  -83,8 milioni del 30 giugno 2020. Nel 2020 sono state fatte acquisizioni e investimenti per circa 168 milioni, sono state acquistate azione proprie per 45 milioni e sono stati erogati dividendi ordinari per circa 138 milioni in cash. La PFN a fine dicembre include anche versamenti per ca. 69 milioni per acconti d’imposta, bollo virtuale e riserve matematiche.

Positiva l’attività di reclutamento in Italia di consulenti finanziari e private banker nel 2020il Gruppo e le sue divisioni italiane hanno registrato 94 nuovi ingressi, portando il totale delle reti del Gruppo Azimut a fine dicembre a 1791 unità.

Il CdA ha deliberato di proporre all’Assemblea dei soci, la cui convocazione è prevista per il 29 aprile 2021, la distribuzione di un dividendo totale ordinario di 1,00 euro per azione al lordo delle ritenute di legge (pari ad un dividend yield del 5,1% ai prezzi attuali). Il dividendo di 1 euro sarà pagato interamente per cassa. La data di pagamento del dividendo è prevista per il 26 maggio 2021, con stacco cedola il 24 maggio 2021 e record date 25 maggio 2021.

L’utile netto della sola capogruppo Azimut Holding SpA è stato pari nel 2020 a 288.5 milioni, in aumento rispetto ai 209.1 milioni registrati nel 2019.

Pietro Giuliani, Presidente del Gruppo, sottolinea: “Aver conseguito risultati straordinari in un contesto complesso come quello dell’anno scorso dimostra ancora una volta la forza del nostro modello di business integrato, votato esclusivamente alla gestione di soluzioni di investimento e alla consulenza finanziaria. Archiviamo il 2020 con un utile netto di 382 milioni di euro segnando un nuovo record storico e con la soddisfazione di aver mantenuto le attese dei nostri clienti, ai quali abbiamo offerto un rendimento medio ponderato netto negli ultimi due anni di +14%, e dei nostri azionisti, i quali sono stati tra i pochi nell’anno passato a beneficiare di un dividendo e per i quali proporremo quest’anno in assemblea una analoga remunerazione di 1 euro per azione. Questi risultati riflettono il valore delle scelte strategiche che abbiamo compiuto nel tempo e grazie alle quali oggi siamo l’unico operatore di matrice italiana che tramite una presenza internazionale distribuita su 17 paesi del mondo opera sui mercati finanziari in tempo reale 24h su 24. Siamo inoltre il primo player del mercato domestico ad aver avviato una importante diversificazione su nuove asset class, quali quelle alternative legate all’economia reale, dove abbiamo già raggiunto 2,2 miliardi di euro di masse dai 600 milioni dello scorso anno. Un percorso che negli ultimi dieci anni ci ha permesso di quadruplicare l’utile netto, dai 94 milioni di euro del 2010 ai 382 milioni di euro di oggi, e il patrimonio totale gestito, cresciuto da 16 a quasi 70 miliardi di euro ad oggi, e che guiderà la crescita del Gruppo anche nei prossimi anni”.

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