Banche, maxi fuga di dati da Credit Suisse

I dati relativi a 18mila conti bancari di Credit Suisse sono stati consegnati da un informatore anonimo alla testata giornalistica tedesca Süddeutsche Zeitung, che a sua volta li ha condivisi con altre 47 testate giornalistiche di tutto il mondo, tra cui il New York Times, il Guardian, Le Monde e l’Organized crime and corruption reporting project (OCCRP), come riportato dal sito web della Rsi.

Dalla fuga di dati avvenuta oltre un anno fa – si spiega sul sito della Rsi – sono scattate una serie di inchieste giornalistiche internazionali pubblicate domenica sotto il nome di “Suisse Secrets“. Secondo alcuni media, tra i clienti di Credit Suisse ci sarebbero stati politici corrotti, sospetti criminali di guerra, trafficanti di esseri umani e uomini vicini alla ‘ndrangheta. I conti finiti sotto la lente dei giornalisti vanno dal 1940 al 2010. Le Monde cita anche il caso (noto) di due presunti esponenti della mafia bulgara che avrebbero usato i conti aperti nell’istituto di credito per ripulire i proventi del traffico di cocaina.

Tra gli altri nomi ci sono membri della famiglia dell’ex presidente del Kazakistan, Nursultan Nazarbayev, il re Abdullah II di Giordania (sospettato di corruzione), i figli dell’ex capo di Stato egiziano Hosni Mubarak e l’ex viceministro dell’energia del Governo venezuelano di Chavez, Nervis Villalobos, finito al centro di inchieste per riciclaggio. Le ricerche parlano anche di esponenti di spicco di altri Paesi, tra cui Azerbaijan, Zimbabwe, Ucraina e Serbia.

In una presa di posizione, Credit Suisse ha ribadito il proprio rispetto delle regole e ha sottolineato di aver “adottato negli ultimi anni una serie di misure significative in linea con le riforme finanziarie della Svizzera” anche per combattere “il crimine finanziario”. Gli elementi presentati sarebbero in parte vecchi e “basati su informazioni incomplete o selettive che sono state estrapolate dal contesto”, afferma l’istituto. Credit Suisse ha fatto inoltre sapere che, per motivi legati, non può commentare le potenziali relazioni con singoli clienti.

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