Generali, con Caltagirone per diventare leader nel risparmio gestito

Francesco Gaetano Caltagirone, quasi 3 miliardi di euro investiti nelle Generali, per la prima volta parla sulle pagine del Sole 24 Ore dei piani del Leone, a un mese dall’assemblea che deciderà il rinnovo del consiglio. L’imprenditore romano ha presentato la propria lista di maggioranza, schierando Costamagna come presidente e Cirinà come ceo. Una cosa è certa: in caso di sconfitta continuerà comunque a fare opposizione, perché “non è una puntata sul rosso o il nero della roulette russa, ma un percorso decisivo per migliorare le Generali”.

Nel corso dell’intervista, Caltagirone spiega la scelta di creare una lista di maggioranza, arrivata dopo la decisione del cda attuale di presentare una lista propria. “Una scelta atipica e mai motivata. La lista del consiglio è uno strumento utilizzato dalle società dove il capitale è frammentato e non esistono soci che possono esprimere o sostenere candidati. Di fatto è un servizio che la compagnia offre agli azionisti. Ma non è questo il caso, dato che i soci stabili italiani controllo ben oltre il 30% delle Generali. In Italia, poi, non viene votato il singolo nome ma ci si esprime su un elenco nella sua interezza, trasformando il tutto in uno strumento di potere” afferma Caltagirone. “Mediobanca sta cercando di perpetuare la propria influenza travestendola da lista del board. Inoltre, la lista del coniglio è rappresentativa solo di una certa parte di azionariato. E’ mancata anche la condivisone su almeno un paio di elementi fondamentali come la visione e la governance”.

L’imprenditore continua rimarcando l’inadeguatezza della visione di Generali, non adatta ad una grande impresa, senza sfide di carattere mondiale, con operazioni che hanno generato utili ma non crescita. “Mediobanca non ha saputo superare i confini italiani e ha visto la colonizzazione del mercato da parte delle banche internazionali”.

Obiettivo di Caltagirone: trasparenza e no a conflitti di interessi. “Se avremo successo in assemblea, la prima cosa che faremo sarà modificare il regolamento in senso restrittivo, per dare al mercato la trasparenza che merita. Per fare in modo che ciò accada occorre evitare i conflitti di interesse: vogliamo una governance che sia attenta all’apparenza ma soprattutto alla sostanza”.

Parlando dei candidati, si evidenzia come il possibile ad Cirinà sia uomo di grande esperienza, e che ha portato grandi risultati al gruppo. “Conosce perfettamente la struttura e può immediatamente prendere in mano il timone di Generali. E’ una scelta che è un messaggio a tutto il management, che è di grande valore e deve essere messo nelle condizioni di esprimere liberamente le proprie potenzialità”. Per quanto riguarda Costamagna, invece, si tratta di un grande conoscitore di finanza e relazioni internazionali.

Bocca cucita sulle linee essenziali del piano, ma una grande consapevolezza: “Generali ha le carte in regola per diventare una grande multinazionale italiana leader nel risparmio gestito” afferma Caltagirone. “Non siamo antagonisti, ma un pezzo della società che vuole il suo bene, che è intenzionata a migliorarla ed è interessata al suo futuro”.

 

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