Unicredit verso l’addio alla Russia con il buyback che accende il titolo

UniCredit è pronta a lasciare la Russia, e da settimane è in trattativa con potenziali acquirenti per la vendita della sua divisione, come riporta Il Corriere della Sera. La banca guidata da Andrea Orcel è stata contattata da gruppi finanziari e altre società interessate a ottenere una licenza bancaria per operare in Russia.

Oltre alla vendita, Piazza Gae Aulenti starebbe considerando altre opzioni, con l’obiettivo di valorizzare in ogni caso la sua partecipazione. Insieme all’austriaca Raiffeisen Bank International e alla francese Societe Generale, UniCredit è la banca europea che con la maggiore esposizione nei confronti della Russia. SocGen, in un contesto in cui continuano a fioccare le sanzioni contro Vladimir Putin, ha deciso di vendere la sua unità russa Rosbank PJSC alla società di investimenti dell’uomo più ricco del paese, accollandosi un onere di 3 miliardi di euro circa. Raiffeisen, dal canto suo, ha detto di essere stata avvicinata da offerenti non sollecitati.

A Piazza Affari il titolo UniCredit è balzato fino a +11,7% a 9,45 euro, sulla scia delle speculazioni sul risiko bancario e sul risparmio gestito, alimentate dai rumor sul futuro delle relazioni tra Mediobanca e Generali, per chiudere in crescita dell’11,5%, a fronte di un capitalizzazione di mercato di 20,6 miliardi di euro.

Il ceo Orcel sta cercando di perseguire una qualsiasi transazione che possa valorizzare la partecipazione, escludendo quegli accordi che rischierebbero di erodere i cuscinetti di capitale di UCG. In ogni caso, la natura preliminare delle trattative indica che i negoziati tra UniCredit e i potenziali acquirenti potrebbero anche non andare a buon fine.

Agli inizi di maggio Piazza Gae Aulenti aveva annunciato la propria trimestrale, con  risultati di bilancio definiti “eccellenti” da Orcel. Tuttavia UniCredit ha pagato lo scotto della sua esposizione verso la Russia. Escludendo il Paese, infatti, UniCredit ha chiuso il primo trimestre 2022 con un utile netto a 1,2 miliardi di euro, in rialzo di 91,1 per cento trim/trim e del 48 per cento a/a. Includendo invece la Russia, la banca ha comunicato di aver riportato nel primo trimestre un utile netto di 247 milioni, in flessione del 72,7% su base annua, dopo aver contabilizzato, in via prudenziale, rettifiche su crediti per 1,3 miliardi quasi interamente verso la Russia. Il trimestrale ha messo in evidenza un taglio della partecipazione russa di 2 miliardi di euro. Confermato “l’impegno per la distribuzione di almeno 16-miliardi nel triennio 2021-2024” agli azionisti, la banca ha dato il via libera al suo piano di buyback.

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