Consulenti, attenzione ai “finfluencer”

Più o meno a tutti, “scrollando” sui social, sarà capitato di imbattersi nei cosiddetti “influencer finanziari” o presunti tali. Sempre di più infatti, soprattutto nel ultimi tempi, anche l’austero settore della finanza è stato contaminato da queste figure, dando vita ai “finfluencer”. Alcuni di loro parlano in prima persona dei loro investimenti o piani di risparmio, mentre altri provano a mettersi nei panni di un vero e proprio consulente finanziario. In un campo dove la regolamentazione ancora scarseggia, il rischio è quello che i giovani e inesperti seguaci di questi profili possano essere indotti a compiere rischiose operazione di borsa.

A puntare i riflettori su un settore che sta diventando sempre più vasto è la Neue Zürcher Zeitung (NZZ). Se da un lato una maggiore fruibilità di informazioni, magari spiegate in modo semplice, presenta un grande potenziale, dall’altro i finfluencer attirano i loro follower con promesse a volte avventurose, e il loro modello di affari comporta il rischio di conflitti di interesse dovuti alla dipendenza dagli sponsor. Inoltre, la maggior parte è autodidatta in materia finanziaria, e nella realtà seguita da consulenti professionisti.

Ma visto il crescente aumento del comparto, e dato anche l’interesse che i giovani sembrano mostrare nel campo finanziario e degli investimenti, occorre senza dubbio pensare di normare in qualche modo la materia. In Francia ad esempio è in corso un’indagine demoscopica, sulla base della quale verrà elaborato un codice di condotta con diritti e doveri. Anche la Germania sta affrontando l’argomento: l’Autorità federale di vigilanza finanziaria ha messo in guardia dai consigli di investimento sui social. In Australia si arriva addirittura a punire i finfluencer – con una pena detentiva fino a cinque anni, nel caso di persone fisiche, o con multe milionarie, quando si tratta di società – se non richiedono una licenza per i servizi finanziari. In Svizzera non esistono requisiti normativi specifici per i finfluencer, ma stando alla Finma – l’autorità di vigilanza sui mercati – devono rispettare i requisiti per pubblicità, consulenza, nonché offerta di servizi e strumenti finanziari. Questo può anche includere l’obbligo di iscriversi all’albo dei consulenti.

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