Banche, ormai lo dicono tutti: meglio il digitale

L’abbiamo già scritto, ma lo riconfermiamo: agli italiani piace la banca digitale, ma non si affidano agli assistenti virtuali. E’ questa la conclusione a cui è arrivato un sondaggio globale relativo alle preferenze degli utenti bancari effettuato tra il 19 e il 26 giugno 2023 da Censuswide, società internazionale di consulenza per ricerche di mercato.

Secondo il sondaggio realizzato per conto di GFT, oltre il 65% degli intervistati italiani ha dichiarato di non voler cambiare banca ma anche che, se dovesse farlo, oltre ai costi legati al servizio bancario, per il 45% l’aspetto più importante da considerare sarebbe la fruibilità della app bancaria. Quest’ultimo dato è fra i più alti a livello globale e ci vede a livelli simili a inglesi e tedeschi. Al momento non godono di altrettanto interesse gli assistenti virtuali: il 56% degli intervistati ha dichiarato di non fidarsi del servizio virtuale; sono tuttavia i più giovani tra 16 e 24 anni (per il 51%) la fascia di clientela che mostra maggiore propensione nell’utilizzo e più fiducia nella capacità degli assistenti virtuali. 

Un altro dato interessate rilevato dal sondaggio è che, mentre il 71% degli intervistati è interessato ad investire in asset digitali come criptovalute, stablecoin, NFT e token e il 40% sta attivamente cercando un asset su cui investire, solo il 10% ha dichiarato di possedere già uno di questi asset digitali.

Questi risultati sono la prova che gli investimenti effettuati dalle banche italiane nei canali digitali hanno dato i loro frutti e contribuiscono a fidelizzare i propri clienti, anche se va migliorata l’integrazione dei canali ” commenta Sandro Tucci, Financial Service Lead di GFT. “Dimostrano inoltre che c’è interesse da parte dei clienti nell’esplorare valore e dinamiche di asset digitali: qui la sfida è sviluppare un’offerta che ispiri trasparenza e fiducia come per i prodotti bancari tradizionali“.

La ricerca mostra alcune tendenze inequivocabili per la digitalizzazione nel settore bancario a livello globale. La maggior parte degli intervistati (il 62%) non ha aperto un nuovo conto bancario in oltre 3 anni, con un terzo delle persone che ha aperto un nuovo conto per l’ultima volta più di 5 anni fa. I giapponesi sono meno disposti ad aprire nuovi conti bancari, con il 41% degli intervistati che non ha aperto un conto negli ultimi 5 anni. Negli Stati Uniti c’è una maggiore disposizione ad aprire nuovi conti bancari, con il 18% degli intervistati statunitensi che ha aperto un conto negli ultimi 6 mesi. Mentre solo il 26% delle persone è attualmente “molto soddisfatto” del proprio fornitore di servizi bancari, è interessante notare che la maggior parte delle persone non è spinta a cambiare. Questo dà alle banche un’opportunità di fare uno sforzo in più per creare un’offerta digitale convincente dato che quasi 1 persona su 5 (il 19%) lo cita come principale motivo per cambiare servizio bancario. La ricerca dimostra infatti che a livello globale, oltre alla protezione dalle frodi (49%), le app bancarie di facile utilizzo (47%) è il principale servizio non rinunciabile quando si sceglie una banca.

Circa la metà degli intervistati provenienti da Italia, Germania e Regno Unito ha affermato che una app bancaria facile da usare era la soluzione più importante non negoziabile, dimostrando che l’offerta digitale è più importante che mai. Oltre alla app di utilizzo intuitivo, sarà l’offerta digitale più o meno approfondita a distinguere le banche dalle concorrenti: infatti il 22% degli intervistati chiede funzionalità digitali avanzate, come il portafoglio digitale o la possibilità di suddividere le bollette; il 16% chiede comunicazione digitale e il 13% chiede di accedere a forme di risparmio divise per categorie. Le banche che saranno in grado di fornire queste funzionalità digitali saranno premiate.

Infine, il funzionamento dell’open banking rimane poco chiaro per la maggior parte degli intervistati globali. Il sondaggio rivela infatti che 3 intervistati su 4 (il 76%) sono attualmente all’oscuro dei vantaggi dell’Open Banking. E mentre la maggioranza ha sentito parlare del termine “Open Banking” (il 52%), meno di un quarto (il 24%) ha dichiarato di comprenderne i vantaggi. Gli utenti tra 25 e 34 anni sono i più informati sull’Open Banking (il 68%), mentre oltre la metà (il 62%) degli over 55 dichiara di non aver mai sentito parlare dell’open banking o dei suoi vantaggi.

 

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