Secca perdita di 52,5 milioni di euro, rinviata a nuovo, nel bilancio 2022 di Zurich Italy Bank(ZIB), la banca emanazione del gruppo assicurativo omonimo che lo scorso ha rilevato per 320 milioni di euro il ramo d’azienda Financial Advisory da Deutsche Bank. Il rosso del 2022 arriva dopo quello di circa 5 milioni del precedente esercizio dell’istituto presieduto da Alessandro Castellano (nella foto) e guidato da Giovanni Giuliani e di cui Silvio Ruggiu è direttore generale.
La banca a fine dello scorso anno presentava una raccolta complessiva pari a 15,92 miliardi, in crescita dell’1,8% rispetto ai 15,64 miliardi al perfezionamento dell’operazione di acquisto del ramo d’azienda. ZIB può contare su una rete di 1.069 consulenti finanziari con un portafoglio medio di poco inferiore ai 15 milioni. Per quanto riguarda lo stato patrimoniale, la banca presenta un attivo complessivo pari a 1,87 miliardi. La perdita è giudicata nella relazione sulla gestione “non particolarmente significativa dato il limitato periodo di effettiva operatività della banca e la presenza tra i costi operativi di tutte le voci relative alla realizzazione del progetto di acquisizione ed alla fase di set-up precedente all’effettivo avvio operativo della banca (ad esempio il progressivo inserimento del personale a partire da marzo 2022)”. Oltre alla presenza di costi legati alla fase di avvio, si segnalano tra le componenti straordinarie anche l’impatto del piano di fidelizzazione della rete commerciale, la cui competenza sull’anno 2022 ammonta a 5,6 milioni.
Peraltro ZIB ha un solido profilo patrimoniale e di liquidità. Il CET1 ratio è pari al 17,44%, in ragione di fondi propri pari a 75,5 milioni e a RWA di poco superiori ai 432 milioni. Il leverage ratio è pari al 4,85%, l’indice LCR a 1.472% e l’indice NSFR al 219%. Il 26 gennaio scorso il consiglio d’amministrazione ha approvato il Piano Strategico 2023-2028 che si fonda principalmente su obiettivi di crescita degli AuM ottenuta sia attraverso un programma di reclutamento, sia attraverso la riqualificazione e la crescita organica della rete esistente, che ha mostrato nel recente passato una notevole capacità di raccolta.
