Carlyle, la sfida del rilancio affidata a Schwartz

“La sfida è rilanciare il pioniere del private equity”. Così il Financial Times nelle scorse settimane ha presentato il compito che attende Harvey Schwartz, da poco più di un anno chief economist officer di Carlyle, colosso degli investimenti alternativi da oltre 400 miliardi di dollari in gestione, alle prese con due prove da novante. Uno scenario di mercato non facile per i tassi elevati e il passaggio generazionale rispetto al trio dei fondatori, David Rubenstein, Daniel D’Aniello e William Conway.

 

Sin dal suo insediamento, Schwartz ha sottolineato di volersi muovere in armonia con i fondatori, a differenza del suo predecessore, Kewsong Lee, che nel 2022 ha deciso di gettare la spugna. Oltre a promuovere una serie di risorse interne, il timoniere ha voluto con sé alcuni banker con i quali ha lavorato a lungo in Goldman Sachs, tra cui Jeff Nedelman e Lindsay LoBue, che si concentreranno su iniziative strategiche. Tra le priorità, espandere le attività di business e incrementare l’organico.

 

Le origini

Nato 60 anni fa a Morristown, nello stato americano del New Jersey, si è laureato in Economia presso la Rutgers University e ha conseguito un Mba presso la Columbia Business School.

 

Forza di volontà

Nato e cresciuto in una famiglia tutt’altro che facoltosa, da giovane ha svolto diversi lavori, tra cui buttafuori e muratore. Questa esperienze, ha ricordato a più riprese, gli hanno insegnato ad affrontare le difficoltà.

 

Esordi nella finanza

Ha iniziato la sua carriera presso la JB Hanauer & Co, società di gestione patrimoniale, per poi passare alla First Interregional Equity Corporation e quindi approdare a Citigroup.

 

L’esperienza in Goldman Sachs

Approdato nella banca d’affari nel 1996, ha rivestito ruoli di crescente responsabilità, dall’ambito del trading a quello delle operation, passando per il coordinamento dei clienti, fino a diventarne presidente.

 

Leadership partecipativa

Al suo arrivo in Carlyle, Schwartz ha intrapreso un tour di ascolto, incontrando investitori in tutto il mondo e dipendenti, dalla Corea a Londra a Washington, per poi avviare una strategia di riduzione dei costi contrastando le inefficienze.

 

La promozione

“Sin dal suo arrivo, si è focalizzato sui nostri punti di forza e ha messo a punto un piano di rilancio per gli ambiti nei quali siamo più deboli”, è la sintesi del pensiero espresso di recente da Rubenstein.

 

Altri incarichi

Tra le altre cose, è presidente e ad della Bank of London, banca di compensazione quotata a Wall Street, nonché membro del board della fintech Sofi Technology.

 

Filantropia

È impegnato in una serie di iniziative nel campo della filantropia, soprattutto nel contesto delle iniziative per la salute mentale. Nel corso della campagna per le presidenziali del 2020, Schwarz ha sostenuto il candidato democratico (poi risultato vincitore) Joseph Biden.

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